Myxopappus
Myxopappus Källersjö, 1988 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae (Asian-southern African grade) e sottotribù Pentziinae.[1][2][3]
Etimologia
Il nome del genere deriva da due parole greche "myxa / μύξα" (= muco o bava) e "pappos / πάππος" (= pappo o barba) e fa riferimento all'achenio miogenico.[4]
Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Mari Källersjö (1954-) nella pubblicazione " Botanical Journal of the Linnean Society" ( Bot. J. Linn. Soc. 96(4): 314 ) del 1988.[5]
Descrizione
Portamento. Le specie di questo genere sono erbacee annuali con indumento formato da peli basifissi.[6][7][8][9][10][3]
Fusto. La parte aerea in genere è eretta, semplice o ramosa.
Foglie. Le foglie lungo il fusto sono disposte in modo alterno. La lamina è variamente pennatosetta.
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono formate da capolini solitari. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale peduncolato di tipo discoide (o disciforme). I capolini sono formati da un involucro, con forme emisferiche/meniscoidi, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio (qui assenti) e fiori del disco. Le brattee, a consistenza erbacea, sono disposte in modo più o meno embricato su più serie (da 3 a 5). Il ricettacolo, da convesso a conico, è sprovvisto di pagliette avvolgenti la base dei fiori. Le brattee al margine sono scariose, sono strette e appuntite, mentre al centro è presente un canale resinoso.
Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:
- fiori del raggio (esterni): sono assenti;
- fiori del disco (centrali): sono numerosi con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi e fertili.
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[11]
- Corolla: (solo fiori del disco) la forma è tubulare bruscamente divaricata in 4 - 5 lobi; i lobi, patenti o eretti, hanno una forma deltata o più o meno lanceolata; il colore in genere è giallo.
- Androceo: l'androceo è formato da 5 stami (alternati ai lobi della corolla) sorretti da filamenti generalmente liberi e sottili; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Le antere possono essere sia di tipo basifissa che mediofissa (ossia attaccate al filamento per la base – nel primo caso; oppure in un punto intermedio – nel secondo caso).[12] Questa caratteristica ha valore tassonomico in quanto distingue i generi gli uni dagli altri. Il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre non polarizzato. Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
- Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate o contigue. I due bracci dello stilo hanno una forma troncata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.
Frutti. Il frutto è un achenio da oblungo a obvoide con 1 - 3 coste (o a sezione triangolare). All'apice, marginalmente arrotondato, è presente una coroncina di cellule miogeniche (pseudopappo); il pericarpo è spugnoso e anch'esso ha delle cellule miogeniche sulle costole.
Biologia
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
Distribuzione e habitat
Le specie di questo genere sono distribuite in Africa meridionale (Provincia del Capp e Namibia.[2]
Sistematica
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[13], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[14] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[15]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]
Filogenesi
Il gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". Il genere Myxopappus (insieme alla sottotribù Pentziinae ) è incluso nel clade Asian-southern African grade.[3].
Da un punto di vista filogenetico il genere Myxopappus , nell'ambito della sottotribù, occupa una posizione "basale": è "fratello" del resto dei generi della sottotribù.[3]
I caratteri distintivi del genere sono:[10]
- i capolini sono di tipo disciformi;
- l'indumento è fatto di peli basifissi;
- l'achenio all'apice ha una corona fatta di cellule miogeniche.
Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 14.[10]
Elenco delle specie
Questo genere ha 2 specie:[2]
- Myxopappus acutilobus (DC.) Källersjö
- Myxopappus hereroensis (O.Hoffm.) Källersjö
Note
- ↑ 1,0 1,1 Template:Cita pubblicazione
- ↑ 2,0 2,1 2,2 Template:Cita web
- ↑ 3,0 3,1 3,2 3,3 Template:Cita.
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- ↑ Template:Cita web
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- ↑ 7,0 7,1 Template:Cita.
- ↑ 8,0 8,1 Template:Cita.
- ↑ 9,0 9,1 Template:Cita.
- ↑ 10,0 10,1 10,2 10,3 Template:Cita.
- ↑ Template:Cita libro
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- ↑ Template:Cita web
Bibliografia
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Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
- Myxopappus Royal Botanic Gardens KEW - Database