Myripnois dioica

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Myripnois dioica Bunge, 1833 è una specie di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae. È l'unica specie del genere Myripnois Bunge, 1833.[1][2][3]

Descrizione

Myripnois dioica ha un portamento arbustivi dioico. I fusti possono essere semplici o ramificati (altezza massima 0,6 - 1,6 metri).[4][5][6][7][8][9]

Le foglie lungo il caule normalmente sono picciolate e a disposizione alternata e sparsa, oppure formano verticilli (1 - 5 foglie) su brachiblasti. La forma delle lamine è varia: intera e semplice con contorno da lanceolato a ovato o ellittico e bordi che possono essere continui o dentati e apici mucronati. Le venature sono palmate o pennate. Le stipole sono assenti. Lunghezza del picciolo: 3 – 5 mm. Dimensione della foglia: 2-6 x 1–2 cm.

Le infiorescenze sono composte da capolini terminali e solitari (diametro capolini: 7 – 10 mm), sessili o brevemente peduncolati (lunghezza del pedunclo 8 mm) su brachiblasti, sottesi da alcune brattee disposte su 2 - 3 serie. I capolini, maschili e femminili (quelli maschili sono più piccoli), di tipo discoide e omogami, sono formati da un involucro a forma da strettamente campanulata a cilindrica (diametro involucro: 6 – 8 mm) composto da brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori. Le brattee (da 5 a 7) disposte su 2 - 3 serie (raramente sono uniseriate) in modo non embricato sono di vario tipo a consistenza fogliacea oppure membranosa o coriacea (lunghezza delle brattee: 8 – 10 mm). Il ricettacolo, piccolo, in genere è nudo (privo di pagliette).

I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori femminili non hanno le antere, ma sono fertili. Quelli maschili sono privi dell'achenio.

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[10]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: nei fiori femminili la corolla è pentalobata con una profonda insenatura tra quattro lobi e il quinto (talvolta può essere subligulata); nei fiori maschili sono presenti tre labbra irregolari (due coppie di lobi corti e il quinto allungato); i colori sono porpora. Lunghezza delle corolle: 13 mm.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi, glabri o papillosi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo. Le antere in genere hanno una forma sagittata con base caudata, troncata o arrotondata o apicolata. Il polline normalmente è tricolporato a forma sferica o schiacciata ai poli.
  • Gineceo: lo stilo è filiforme e bilobo, glabro in basso e brevemente peloso in alto. Alla base dello stilo è presente un nettario, altrimenti il nodo basale è assente. I due stigmi sono divergenti e corti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. L'ovulo è unico e anatropo.

I frutti sono degli acheni con pappo. La forma dell'achenio in genere è fusiforme (da oblunga a obovata) con coste oppure con 9 - 10 venature (dimensione: 7 mm); la superficie è glabra o setolosa. Nei fiori maschili gli acheni sono abortivi. Il pericarpo può essere di tipo parenchimatico, altrimenti è indurito (lignificato) radialmente. Il carpoforo (o capopodium - il ricettacolo alla base del gineceo) è anulare. Il pappo (raramente assente) è formato setole (barbate o subpiumose), decidue o persistenti (lunghezza del pappo: 7 – 10 mm), e sono direttamente inseriti nel pericarpo o connati in un anello parenchimatico posto sulla parte apicale dell'achenio.

Fioritura: aprile - maggio.

Biologia

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat

Questa specie vegeta in luoghi aperti sui pendii delle montagne a quote variabili di 100 - 600 metri sul livello del mare. Località: Cina e Mongolia.[9]

Tassonomia

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[11], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[12] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[13]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][7][8]

Filogenesi

La posizione della sottofamiglia Pertyoideae, nell'ambito delle Asteraceae, è abbastanza centrale: tra le sottofamiglie Hecastocleidoideae e Tarconanthoideae; ed è caratterizzata da erbe aromatiche, peli conici e multicellulari, corolle non chiaramente bilabiate (irregolarmente divise), polline tricolpato con spine solide, stigmi abbastanza corti e pelosi nella parte abassiale e pappo spesso uniseriato.[1]

In precedenti trattamenti questa specie è stata inclusa nella tribù Mutisieae (Pertya Group).[7][8] In particolare era circoscritta all'interno del genere Pertya.[2] Studi più recenti confermano l'appartenenza di questa specie al gruppo delle Asteraceae.[14]

Il periodo di separazione della sottofamiglia varia da 38 a 2 milioni di anni fa.[1]

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

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