Momento (elaborazione delle immagini)

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Nell'elaborazione delle immagini ed in visione artificiale il momento di un'immagine, in analogia con il concetto di momento, è una particolare media dell'intensità dei pixel che compongono l'immagine.

In senso più generale, sono detti momenti anche le funzioni di tali medie, che godono di particolari proprietà o caratteristiche.

Momenti semplici

Per una funzione continua bi-dimensionale f(x,y) il momento (spesso chiamato "momento semplice") di ordine (p + q) è definito come

Mpq=xpyqf(x,y)dxdy

per p,q = 0,1,2,...

Un teorema di unicità (Papoulis [1991]) afferma che se f(x,y) è continua a tratti ed ha valori non nulli solo in una porzione finita del piano xy, allora esistono i momenti di ogni ordine e la sequenza dei momenti (Mpq) è unicamente determinata da f(x,y). Per converso, (Mpq) determina unicamente f(x,y). In pratica, la funzione può essere descritta in funzione dei suoi momenti di ordine più basso.

Adattando questa definizione ad un'immagine digitale i cui pixel sono caratterizzati da intensità I(x,y), il momento semplice Mij è dato da

Mij=xyxiyjI(x,y)

In alcuni casi risulta conveniente normalizzare l'intensità in analogia ad una funzione di densità di probabilità, cioè dividere la quantità Mij appena definita per

xyI(x,y)

Esempi

Semplici proprietà delle immagini derivate attraverso i momenti semplici includono:

  • Area (per immagini binarie) o somma dei livelli di grigio (per immagini in scala di grigio): M00
  • Centroide: {x¯, y¯} = {M10/M00, M01/M00 }

Momenti centrali

Il momento centrale di una funzione bidimensionale continua f(x,y) di ordine (p + q) è definito come

μpq=(xx¯)p(yy¯)qf(x,y)dxdy

in cui x¯=M10M00 e y¯=M01M00 sono le componenti del centroide.

Se I(xy) è l'intensità di un'immagine digitale, il suo momento centrale si calcola come

μpq=xy(xx¯)p(yy¯)qI(x,y)

I momenti centrali fino al terzo ordine sono

μ00=M00,
μ01=0,
μ10=0,
μ11=M11x¯M01=M11y¯M10,
μ20=M20x¯M10,
μ02=M02y¯M01,
μ21=M212x¯M11y¯M20+2x¯2M01,
μ12=M122y¯M11x¯M02+2y¯2M10,
μ30=M303x¯M20+2x¯2M10,
μ03=M033y¯M02+2y¯2M01.

Si può dimostrare che:

μpq=mpnq(pm)(qn)(x¯)(pm)(y¯)(qn)Mmn

Si dimostra inoltre che i momenti centrali sono invarianti rispetto a traslazioni dell'immagine

Esempi

Informazioni sull'orientamento di un'immagine possono esser derivate dai momenti centrali di secondo ordine a partire dalla matrice di covarianza. Avendo definito tali momenti

μ'20=μ20/μ00=M20/M00x¯2
μ'02=μ02/μ00=M02/M00y¯2
μ'11=μ11/μ00=M11/M00x¯y¯

la matrice di covarianza dell'immagine I(x,y) è

cov[I(x,y)]=[μ'20μ'11μ'11μ'02].

Gli autovettori di tale matrice corrispondono all'asse maggiore ed all'asse minore dell'ellisse associato all'intensità dell'immagine: l'orientazione dell'immagine può allora essere estratta dall'angolo che il semiasse maggiore (autovettore associato all'autovalore massimo) forma con la direzione orizzontale. Tale angolo Θ è dato dalla seguente formula:

Θ=12arctan(2μ'11μ'20μ'02)

Per trovare l'eccentricità di tale ellisse è sufficiente considerare che essa dipende dalla differenza relativa di grandezza degli autovalori e può pertanto essere calcolata tramite

1λ2λ1

in cui gli autovalori valgono:

λi=μ'20+μ'022±4μ112+(μ20μ02)22

Momenti centrali normalizzati

I momenti ηp q dove p + q ≥ 2 possono essere costruiti per essere invarianti sia a traslazione sia a cambiamenti di scala dividendo il corrispondente momento centrale per il momento di ordine (00) propriamente scalato, secondo la formula

ηpq=μpqμ00(1+p+q2)

Momenti di Hu

È possibile inoltre calcolare momenti che siano contemporaneamente invarianti a traslazione, cambiamenti di scala e rotazione. L'insieme di momenti più usati che godono di queste proprietà è l'insieme dei sette momenti di Hu[1]:

ϕ1= η20+η02ϕ2= (η20η02)2+(2η11)2ϕ3= (η303η12)2+(3η21η03)2ϕ4= (η30+η12)2+(η21+η03)2ϕ5= (η303η12)(η30+η12)[(η30+η12)23(η21+η03)2]+ (3η21η03)(η21+η03)[3(η30+η12)2(η21+η03)2]ϕ6= (η20η02)[(η30+η12)2(η21+η03)2]+4η11(η30+η12)(η21+η03)ϕ7= (3η21η03)(η30+η12)[(η30+η12)23(η21+η03)2]+ (η303η12)(η21+η03)[3(η30+η12)2(η21+η03)2].

Proprietà

  • Il momento φ1 è analogo al momento di inerzia intorno al centroide dell'immagine in cui le intensità dei pixel sono analoghe a densità fisiche.
  • I primi sei momenti sono anche invarianti rispetto a riflessione. Per distinguere immagini specchiate, è pertanto necessario utilizzare il momento φ7.

Altri momenti invarianti a rotazione

Una teoria generale per derivare un insieme completo di momenti invarianti a rotazione è stata proposta da J. Flusser[2] e T. Suk[3]. Essi hanno dimostrato che i tradizionali momenti di Hu non sono completi o comunque indipendenti. Dato che i momenti I2 and I3 non sono veramente indipendenti, essi propongono un ottavo momento:

I8= η11[(η30+η12)2(η03+η21)2](η20η02)(η30+η12)(η03+η21)

Note

  1. M. K. Hu, "Visual Pattern Recognition by Moment Invariants", IRE Trans. Info. Theory, vol. IT-8, pp.179–187, 1962
  2. J. Flusser: "On the Independence of Rotation Moment Invariants", Pattern Recognition, vol. 33, pp. 1405–1410, 2000.
  3. J. Flusser and T. Suk, "Rotation Moment Invariants for Recognition of Symmetric Objects", IEEE Trans. Image Proc., vol. 15, pp. 3784–3790, 2006.

Collegamenti esterni

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