Lente d'acqua dolce

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Un esempio di lente d'acqua dolce

In idrogeologia, una lente d'acqua dolce (in inglese freshwater lens), o lente di Ghyben-Herzberg, è uno strato lenticolare di acqua dolce flottante sopra una massa di acqua salata a maggior densità, generalmente osservabile nel sottosuolo delle isole coralline e degli atolli, dei Template:Chiarire

Descrizione

Nei periodi di forti precipitazioni, parte dell'acqua piovana, equivalente a circa la metà delle precipitazioni totali, non viene assorbita dalla flora di superficie e penetra nel sottosuolo, percolando attraverso gli strati di terreno fino a saturarli e accumulandosi a una profondità approssimativamente pari al livello del mare.[1] La falda di acqua dolce che si viene così a formare è soggetta a intrusioni di acqua salata marina, che sfumano i confini tra le due falde in una zona di mescolamento e possono dare origine al fenomeno del cuneo salino, provocando la contaminazione dell'acqua dolce e una conseguente diminuzione della effettiva risorsa idrica dolce sotterranea.[2]

I fattori determinanti per la formazione di una lente d'acqua dolce sono la permeabilità del suolo e la presenza di abbondanti precipitazioni. La falda acquifera è, infatti, soggetta a una ricarica pari alla differenza tra la quantità di precipitazioni infiltratesi nella falda e la variabile di evapotraspirazione.[3] Un altro fattore geologicamente significativo è il Template:Chiarire: è stato osservato che isole con un diametro inferiore ai Template:Tutto attaccato sviluppano di rado una lente d'acqua dolce.[4]

Riassumendo i diversi fattori alla base dell'idrogeologia delle lenti d'acqua dolce, è possibile ricavare la seguente formula:

Zmax=Y+(ZtdY)RB+RKCTr,s,w,y,m

dove Zmax è la profondità massima raggiungibile dalla lente, in funzione dell'estensione della parte emersa dell'isola (Y e B), del tasso di precipitazioni (R), della profondità degli strati geologici impermeabili sotterranei, o discontinuità di Thurber (Ztd), della porosità del terreno imbibito di acqua dolce (K), dell'influenza geologica delle barriere rocciose circostanti (C), e della misura del regime delle precipitazioni (T) in relazione ad alcune variabili afferenti alla geografia del territorio e al periodo dell'anno preso in considerazione.[5]

La misura di Zmax è suscettibile a variazioni in funzione dei parametri delle precipitazioni. Variazioni stagionali di moderata entità sono frequenti,[6] ma una forte diminuzione di R (la quantità delle piogge) è in grado di determinare un drastico abbassamento dell'estensione della lente. Questo fenomeno è stato osservato, per esempio, durante la siccità che colpì le Isole Marshall nel 1998.[7]

Note

Bibliografia

Collegamenti esterni

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