Legge di Kennicutt-Schmidt

Da testwiki.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

In astronomia, la legge di Kennicutt-Schmidt (talvolta indicata con i due cognomi invertiti o semplicemente anche come legge di Schmidt) è una relazione empirica tra la densità del gas in una data regione e il tasso di formazione stellare (SFR, acronimo dell'espressione inglese "star formation rate") di quella regione.

Storia

L'esistenza di tale relazione è stata per la prima volta ipotizzata da Maarten Schmidt in un suo articolo del 1959 in cui l'astronomo propose che la densità superficiale del SFR variasse proporzionalmente a una certa potenza n della densità superficiale del gas locale,[1] vale a dire:

ΣSFR(Σgas)n.

In genere, la densità superficiale del SFR (ΣSFR) è espressa in unità di masse solari per anno per parsec quadrato (Myr1pc2) mentre la densità superficiale del gas è espressa in grammi per parsec quadrato (gpc2). Effettuando un'analisi dell'elio gassoso e delle stelle giovani nei dintorni del nostro Sole, la densità di nane bianche e la loro funzione di luminosità, e la densità di elio locale, Schmidt suggerì un valore di n2 (e più probabilmente compreso tra 1 e 3). Come detto, tutti i dati utilizzati in questa stima furono quelli raccolti nella Via Lattea e in particolare nelle vicinanze del Sole.

Nel 1989, Robert Kennicutt scoprì che le intensità della riga di emissione Hα di ogni galassia in un campione di sette galassie da lui esaminate seguiva la legge di Schmidt.[2] In seguito, nel 1998, egli ha esaminato la correlazione tra la densità del gas e lo SFR per quasi 100 galassie arrivando a stimare un valore di n=1,4±0,15.[3]

Altre recenti osservazioni effettuate da Arthur Wolfe e Hsiao-Wen Chen indicano che la relazione con il valore calcolato da Kennicutt non è valida per le galassie formatesi durante i primi due miliardi anni dopo il Big Bang.[4] Grazie a una combinazione di nuove osservazioni e simulazioni effettuate con supercomputer, Andrey Kravtsov e Nick Gnedin sono riusciti a dimostrare che, nelle prime fasi di evoluzione, le galassie erano molto meno efficienti nel convertire il loro gas in stelle, a causa di una bassa presenza di polveri nel gas in esse presenti.[5][6]

Note

Collegamenti esterni

Template:Portale