Legge del cubo quadrato

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Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze di Galileo Galilei, 1638

La legge del cubo quadrato è un principio matematico, applicabile in diversi campi scientifici, che descrive il rapporto tra il volume e l'area di un corpo in base alla crescita o alla diminuzione delle sue dimensioni. È stato descritto per la prima volta nel 1638 da Galileo Galilei nel Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze.

La legge del cubo quadrato afferma che all'aumentare delle dimensioni di una forma, il suo volume cresce maggiormente rispetto alla superficie. Questo principio è importante in diversi settori, come l'ingegneria meccanica o la biomeccanica: aiuta a spiegare diversi fenomeni, tra cui il motivo per cui i grandi mammiferi come gli elefanti perdono calore corporeo più difficilmente rispetto ai piccoli mammiferi[1], e perché costruire grattacieli sempre più alti risulta più difficile.

Descrizione

Grafico dell'area rispetto al volume nei solidi principali

La legge del cubo quadrato può essere enunciata come segue:

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Rappresentato matematicamente:[2]

A2=A1(21)2
V2=V1(21)3

dove A1 e V1 sono l'area di superficie e il volume originali, mentre A2 e V2 sono la superficie e il volume nuovi quando lo spigolo passa da 1 a 2.

Ad esempio, un cubo con uno spigolo lungo 1 metro ha una superficie di 6 e un volume di 1 . Se lo spigolo del cubo viene raddoppiato (quindi,21=2), la sua superficie viene moltiplicata per 2² e diventa di 24 m²; il suo volume invece viene moltiplicato per 2³ e risulta di 8 m³.

Il cubo originale (spigolo di 1 m) ha un rapporto superficie/volume di 6:1. Quello ingrandito (spigolo di 2 m) cubo ha un rapporto superficie/volume di 3:1 (24/8). Questo principio si applica a tutti i solidi.[3]

Note

Voci correlate

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