Hololepis

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Hololepis DC., 1810 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]

Etimologia

Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dal botanico Augustin Pyramus de Candolle (1778-1841) nella pubblicazione " Annales du Museum National d'Histoire Naturelle. Paris" ( Ann. Mus. Natl. Hist. Nat. 16: 155, 189, t. 6) del 1810.[3]

Descrizione

Le specie di questa voce sono delle piante con cicli biologici perenni con habitus di tipo arbustivo o arboreo. I fusti sono ramificati normalmente. L'indumento è pubescente per peli simmetrici (tricomi) a forma di Y rovesciata. Gli organi interni di queste piante contengono lattoni sesquiterpenici.[4][5][6][7][8][9]

Le foglie lungo il caule sono disposte in modo alterno con lunghi piccioli e guaine. La forma è intera e per lo più lanceolata più o meno stretta con apici acuti e base attenuata. I margini generalmente sono interi e piatti (non revoluti). La consistenza è coriaceae e scolorita. Le venature sono pennate o disposte in modo sublongitudinale.

Le infiorescenze, ascellari, sono formate da singoli capolini lungamente peduncolati. Le infiorescenze sono avvolte da circa 8 subinvolucrali brattee fogliacee filiformi e trinervate. I capolini sono composti da un involucro campanulato formato da circa 30 brattee debolmente embricate su 4 - 5 serie che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori tubulosi. Le brattee sono persistenti e pubescenti. Il ricettacolo è formato da spine lineari (è fimbriato).

I fiori, da 25 a 35 per capolino, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi (raramente possono essere zigomorfi).

*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[10]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: le corolle sono formate da un tubo terminante in 5 lobi laticiferi; il colore è porpora; la superficie è pubescente.
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[11] Le antere, sagittate e sprovviste di ghiandole, hanno le code lobate; le appendici apicali in genere sono glabre e indurite. Il polline è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro), echinato (con punte) e non "lophato".[12]
  • Gineceo: lo stilo è filiforme e privo di nodi. Gli stigmi dello stilo sono due divergenti con la superficie stigmatica posizionata internamente (vicino alla base). La pubescenza è del tipo a spazzola con peli da appuntiti a ottusi.[13] L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.

I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, a forma più o meno prismatica, hanno 4 coste/angoli con la superficie glabra. All'interno si può trovare del tessuto di tipo idioblasto e rafidi di tipo subquadrato; raramente è presente il tessuto tipo fitomelanina. Il carpopodium (carpoforo) è prominente. Il pappo, 2-3-seriato, è formato da setole piatte e persistenti

Biologia

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.

Distribuzione e habitat

La distribuzione delle piante di questa voce è relativa al Brasile.[2]

Tassonomia

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][7][8]

Filogenesi

Le specie di questo gruppo appartengono alla sottotribù Lychnophorinae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[17] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. I generi di Lychnophorinae appartengono al clade relativo all'America.[18]

La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[7]

  • le infiorescenze raramente sono spicate (a forma di spiga);
  • i capolini in genere sono grandi;
  • le corolle sono prive di ghiandole stipitate;
  • il polline non è "lophato";
  • negli acheni sono sempre presenti i rafidi di tipo subquadrato.

In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù (Lychnophorinae) di questo genere, era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[8] Il genere di questa voce in passato era descritto nella sottotribù Sipolisiinae.[7] Nell'ambito della tribù, la sottotribù Lychnophorinae occupa, da un punto di vista filogenetico, una posizione vicina al "core" (si è evoluta tardivamente rispetto alle altre sottotribù) ed è vicina alle sottotribù Vernoninae e Chrestinae.[18] Questo genere, nella filogenesi della sottotribù, occupa una posizione centrale e fa parte di un gruppo comprendente i generi Lychnocephalus Mart. ex DC., Prestelia Sch. Bip. e la specie Lychnophora damazioi Beauverd.[9]

I caratteri distintivi per le specie di questo genere ( Hololepis) sono:[7]

  • la superficie è del tipo lepidota (lucente e liscia);
  • gli acheni sono privi di fitomelanina, ma hanno dei rafidi subquadrati;

Elenco delle specie

Questo genere ha 2 specie:[2]

Le due specie sono distinte dai seguenti caratteri:[9]

  • H. hatschbachii: la forma delle brattee subinvolucrali varia da lineare a ellittica; il pappo ha delle setole rossastre.
  • H. pedunculata: la forma delle brattee subinvolucrali è ovata; il pappo ha delle setole straminose (simili alla paglia).

Note

Bibliografia

Voci correlate

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