Gymnanthemum
Gymnanthemum Alexandre Henri Gabriel de Cassini, 1817 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae.[1][2]
Etimologia
Il nome del genere (Gymnanthemum) deriva dal greco "gymnos" ( = nudo) e "anthos" ( = fiore) a fa riferimento alla mancanza di pagliette del ricettacolo.[3]
Il nome scientifico del genere è stato definito per la prima volta dal botanico Alexandre Henri Gabriel de Cassini (1781-1832) nella pubblicazione " Bulletin des Sciences, par la Société Philomatique" ( Bull. Sci. Soc. Philom. Paris 1817: 10) del 1817.[4]
Descrizione

Gymnanthemum mespilifolium

Gymnanthemum amygdalinum

Gymnanthemum coloratum

Gymnanthemum corymbosum
Le piante di questa voce hanno un habitus arbustivo o arboreo. Sulla superficie di queste piante sono presenti peli di vari tipo: semplici, spuntati, stellati, fusiformi o contorti; sono presenti anche pubescenze feltrate; raramente sono presenti peli asimmetrici a forma di "T".[5][6][7][8][9][10][11]
Le foglie sono disposte in modo alterno con piccioli brevi o lunghi e alati. La lamina in genere è intera con forme variabili da ovate a ellittiche con apici acuminati e base attenuata. Le venature normalmente sono pennate. I margini sono continui o dentati. La superficie può essere pubescente o glabra (quella inferiore a volte è tomentosa).
L'infiorescenza è formata da capolini discoidi, omogami e peduncolati in formazioni densamente corimbose in posizioni sia terminali che ascellari. La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro con forme da campanulate a ovoidi composto da 25 - 35 brattee disposte su 4 - 5 serie embricate e scalate che fanno da protezione al ricettacolo sul quale s'inseriscono i fiori di tipo tubuloso. Le brattee dell'involucro, persistenti o decidue (quelle più interne), hanno delle forme più o meno lanceolate a volte con margini ialini; la consistenza è erbacea/coriacea. Il ricettacolo normalmente è privo di pagliette (ricettacolo nudo).
I fiori, da 1 a 50 per capolino, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono inoltre ermafroditi e actinomorfi (raramente possono essere zigomorfi).
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[12]
- Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
- Corolla: la corolla, formata da un tubo cilindrico terminanti in 5 lobi riflessi, può essere pubescente per peli ghiandolosi. Il colore varia da viola a bianco.
- Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo.[13] Le antere, prive di ghiandole, alla base sono ampiamente codate. Le appendici basali hanno una consistenza soda e sono glabre. Il polline può essere di tipo tricolporato, ossia con tre aperture sia a fessura che a poro; può essere inoltre echinato (con punte)[14]; in genere è sia "lophato"che non lophato.
- Gineceo: lo stilo è filiforme con la base priva di nodi o, se presenti, sono minuti. Gli stigmi dello stilo sono due lunghi e divergenti; sono sottili, pelosi (peli a spazzola e smussati) e con apici acuti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Gli stigmi hanno la superficie stigmatica interna (vicino alla base).[15]
I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, con forme da subaffusolate a obovate, hanno 5 - 10 coste con superficie glabra o sericea (peli uniseriati). All'interno si può trovare del tessuto di tipo idioblasto e corti rafidi ma anche allungati (o mancanti); non è presente il tessuto tipo fitomelanina. Il pappo è formato da due serie di setole capillari persistenti frammiste a squamelle.
Biologia
- Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
- Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
- Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta.
Distribuzione e habitat
La distribuzione delle piante di questa voce è relativa all'America meridionale (Brasile, Africa centrale e meridionale, India e Asia orientale.[2]
Tassonomia
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23 000 specie distribuite su 1 535 generi[16], oppure 22 750 specie e 1 530 generi secondo altre fonti[17] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1 679 generi)[18]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][8][9]
Filogenesi
Le specie di questo gruppo appartengono alla sottotribù Gymnantheminae descritta all'interno della tribù Vernonieae Cass. della sottofamiglia Vernonioideae Lindl.. Questa classificazione è stata ottenuta ultimamente con le analisi del DNA delle varie specie del gruppo.[19] Da un punto di vista filogenetico in base alle ultime analisi sul DNA la tribù Vernonieae è risultata divisa in due grandi cladi: Muovo Mondo e Vecchio Mondo. I generi della sottotribù Gymnantheminae appartengono al subclade relativo all'Africa tropicale comprese le Hawaii (l'altro subclade africano comprende soprattutto specie meridionali).[9]
La sottotribù, e quindi i suoi generi, si distingue per i seguenti caratteri:[8]
In precedenza la tribù Vernonieae, e quindi la sottotribù (Gymnantheminae) di questo genere, era descritta all'interno della sottofamiglia Cichorioideae.[9]
I caratteri distintivi per le specie di questo genere ( Gymnanthemum) sono:[8]
- le foglie hanno delle venature pennate;
- la base dello stilo è priva di nodi o, se presenti, sono minuti.
Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 20, 30 e 40.[8][9]
Elenco delle specie
Questo genere ha 35 specie:[2] Template:Div col
- Gymnanthemum amygdalinum (Delile) Sch.Bip.
- Gymnanthemum andrangovalense (Humbert) H.Rob.
- Gymnanthemum antanalus (Humbert) H.Rob.
- Gymnanthemum appendiculatum (Less.) H.Rob.
- Gymnanthemum auriculiferum (Hiern) Isawumi
- Gymnanthemum baronii (Baker) H.Rob.
- Gymnanthemum bellinghamii (S.Moore) H.Rob.
- Gymnanthemum bolleanum Steetz
- Gymnanthemum capense (A.Spreng.) J.C.Manning & Swelank.
- Gymnanthemum chapelieri (Drake) H.Rob.
- Gymnanthemum corymbosum (Thunb.) H.Rob.
- Gymnanthemum coursii (Humbert) H.Rob.
- Gymnanthemum crataegifolium (Hutch.) H.Rob.
- Gymnanthemum dissolutum (Baker) H.Rob.
- Gymnanthemum exsertiflorum (Baker) H.Rob.
- Gymnanthemum exsertum (Baker) H.Rob.
- Gymnanthemum extensum (DC.) Steetz
- Gymnanthemum fimbrilliferum Cass.
- Gymnanthemum glaberrimum (Welw. ex O.Hoffm.) H.Rob.
- Gymnanthemum humblotii (Drake) H.Rob.
- Gymnanthemum koekemoerae H.Rob. & V.A.Funk
- Gymnanthemum louvelii (Humbert) H.Rob.
- Gymnanthemum malabaricum (Hook.f.) Balan & Robi
- Gymnanthemum mespilifolium (Less.) H.Rob.
- Gymnanthemum myrianthum (Hook.f.) H.Rob.
- Gymnanthemum pectiniforme (DC.) H.Rob.
- Gymnanthemum pectorale (Baker) H.Rob.
- Gymnanthemum pleistanthum (Humbert) H.Rob.
- Gymnanthemum rueppellii (Sch.Bip. ex Walp.) H.Rob.
- Gymnanthemum sahyadricum Balan & Robi
- Gymnanthemum secundifolium (Bojer ex DC.) H.Rob.
- Gymnanthemum subcrassulescens (Humbert) H.Rob.
- Gymnanthemum thomsonianum (Oliv. & Hiern) H.Rob.
- Gymnanthemum triflorum (Bremek.) H.Rob.
- Gymnanthemum urticifolium (A.Rich.) H.Rob.
Sinonimi
Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]
- Bracheilema R.Br.
- Cheliusia Sch.Bip.
- Keringa Raf.
Note
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- ↑ 2,0 2,1 2,2 2,3 Template:Cita web
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- ↑ 8,0 8,1 8,2 8,3 8,4 Template:Cita.
- ↑ 9,0 9,1 9,2 9,3 9,4 Template:Cita.
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Bibliografia
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Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
- Gymnanthemum Royal Botanic Gardens KEW - Database