Funzione di Green

Da testwiki.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

In analisi funzionale, la funzione di Green associata ad un operatore differenziale lineare è la funzione di ingresso all'operatore che produce per risposta l'impulso elementare (delta di Dirac).

In pratica, ciò significa che se L è un operatore differenziale lineare, allora la funzione di Green G è soluzione dell'equazione LG=δ, dove δ è la funzione delta di Dirac.

Il nome deriva dal matematico e fisico britannico George Green (14 luglio 1793 – 31 maggio 1841). I campi di applicazione di questa funzione sono ormai tra i più vari. Fondamentale, ad esempio, è il suo utilizzo nella teoria quantistica delle interazioni, in particolare nella teoria quantistica dei campi interagenti e nella teoria dei sistemi a molti corpi, dove è a volte indicata col nome di propagatore.

Definizione

Sia dato un arbitrario operatore differenziale lineare Lx che agisce su un opportuno spazio di funzioni, nella generica variabile x=(x1,,xn). Un'equazione differenziale, che è in generale alle derivate parziali, è scritta nel seguente modo:

Lxu(x)=f(x) 

La funzione di Green dell'operatore L è definita come la distribuzione (soluzione fondamentale) G(x,y) tale che:

LxG(x,y)=δ(xy)

Dove δ è la delta di Dirac e grazie alla sua proprietà:

f(x)=f(y)δ(xy)dy=f(y)LxG(x,y)dy

Dal momento che f(x)=Lxu(x), si ha (portando Lx che agisce solo su x fuori dall'integrale):

Lxu(x)=Lxf(y)G(x,y)dy

da cui si ottiene:

u(x)=f(y)G(x,y)dy+q(x)

dove q(x) è una soluzione dell'equazione omogenea associata Lxq(x)=0. La funzione arbitraria q(x) è univocamente fissata dalle condizioni al contorno del problema.

In modo equivalente, facendo uso della notazione di Dirac per gli spazi vettoriali, una generica equazione differenziale è scritta nel seguente modo:

L|u=|f

Se L ammette un inverso L1G allora l'equazione si può formalmente risolvere come segue:

|u=G|f

Moltiplicando a sinistra per x| e sfruttando la spettralizzazione dell'identità:

I=|yy|dy

si ottiene:

u(x)=dyx|G|yf(y)

La funzione di Green di un operatore differenziale è dunque il nucleo integrale dell'inverso, se esiste, dell'operatore medesimo:

G(x,y)x|G|y

La funzione di Green e la trasformata di Fourier

Template:Vedi anche Uno dei metodi più potenti per trovare le funzioni di Green in casi specifici è l'utilizzo della trasformata di Fourier, che ha la fondamentale proprietà di convertire operazioni di derivazione in semplici prodotti, e quindi equazioni differenziali in equazioni algebriche. Detta m la dimensione dello spazio delle variabili x,y, si ha che la trasformata di Fourier nella variabile x è data da:

G(x,y)=1(2π)meikxG~(k,y)dmk

mentre la rappresentazione di Fourier della δ è:

δ(xy)=1(2π)meik(xy)dmk

Inserendo tale rappresentazione nella definizione:

LxG(x,y)=δ(xy)

è possibile ottenere una forma per G~(k,y).

Il laplaciano

Template:Vedi anche Si vuole ricavare la funzione di Green dell'operatore laplaciano 2 in tre dimensioni. Si ha:

x2G(xy)=δ(xy)

dove si utilizza G(xy) dal momento che la funzione di Green dipende solo dalla differenza delle variabili, data l'evidente simmetria dell'equazione. Utilizzando la trasformata di Fourier di entrambi i membri si ottiene:

G~(k)=1k2

e dunque:

G(xy)=1(2π)3eik(xy)k2d3k

La risoluzione dell'integrale è:

G(xy)=1(2π)211d(cosθ)0+k2dkeikrcosθk2=2(2π)2r0+dksin(kr)k

dove si intende r=|xy| e si è ipotizzato che xy sia lungo la direzione z nel k-spazio. L'ultimo integrale si risolve con un'integrazione di contorno rendendo complessa la variabile k e chiudendo il contorno nel semipiano superiore:

0+dksin(kr)k=12+dksin(kr)k=12+dkeikrk=12[πiRes(eizrz|z=0)]=π2

Per il calcolo del residuo del polo in k=0 si è utilizzata la parte principale. In definitiva:

G(x,y)=14π|xy|

Perturbazioni

Template:Vedi anche Il formalismo della funzione di Green risulta particolarmente adatto per la risoluzione (per lo meno formale) di problemi di natura perturbativa. Supponiamo ad esempio di avere il seguente operatore differenziale:

L+λV

con λ numero reale generico, e supponiamo inoltre di aver risolto o comunque che sia noto il problema relativo al solo operatore L. Si denoti con G0 l'operatore di Green (noto per ipotesi) per L (ossia L1). Dunque l'equazione che definisce l'operatore di Green completo è:

(L+λV)G=I

il che comporta:

LG=IλVGG=L1λL1VG

ossia, ricordando che L1G0:

G=G0λG0VG

Quest'ultima equazione è fondamentale nel caso in cui il parametro λ sia sufficientemente piccolo da poter trattare il "potenziale" λV come perturbazione dell'operatore libero L. Infatti la precedente si può risolvere formalmente utilizzando uno sviluppo in serie per G:

G=G0λG0VG0+λ2G0VG0VG0λ3G0VG0VG0VG0+

Se λ è più piccolo dell'unità le sue potenze decresceranno (più λ è piccolo più la decrescenza sarà rapida) quindi ogni addendo aggiuntivo contribuirà all'operatore di Green completo con un peso sempre minore. A seconda delle esigenze si potrà troncare lo sviluppo ad un ordine opportuno ed ottenere un'ottima approssimazione per G. Il tutto si può riscrivere nel più comune linguaggio integrale:

G(x,y)=G0(x,y)λG0(x,x)V(x,x)G(x,y)dxdx

la quale ammette una soluzione formale come serie di Neumann:

G(x,y)=G0(x,y)λG0(x,x1)V(x1,x2)G0(x2,y)dx1dx2+
+λ2G0(x,x1)V(x1,x2)G0(x2,x3)V(x3,x4)G0(x4,y)dx1dx4+

Evidentemente, una volta ottenuto uno sviluppo in serie di λ per G(x,y) è immediato ottenerlo anche per la soluzione u(x) dell'equazione differenziale:

(L+λV)u(x)=f(x)

dove f(x) è il solito termine non omogeneo. Dato che si ha:

u(x)=G(x,y)f(y)dy

si ottiene la seguente equazione integrale per la soluzione:

u(x)=F(x)λG0(x,x)V(x,x)G0(x,y)f(y)dxdxdy

con:

F(x)=G0(x,y)f(y)dy

ossia soluzione dell'equazione "libera". La precedente ammette ovviamente una soluzione sotto forma di sviluppo perturbativo in λ:

u(x)=F(x)λG0(x,x1)V(x1,x2)G0(x2,y)f(y)dx1dx2dy
+λ2G0(x,x1)V(x1,x2)G0(x2,x3)V(x3,x4)G0(x4,y)f(y)dx1dx4dy+

Con questo formalismo si riescono dunque ad ottenere soluzioni approssimate per l'equazione differenziale. L'approssimazione è tanto più buona quanto più aumenta l'ordine dello sviluppo a cui intendiamo fermare il nostro calcolo, ossia l'esponente di λ.

Bibliografia

  • Template:EnS. S. Bayin (2006), Mathematical Methods in Science and Engineering, Wiley, Chapters 18 and 19.
  • Template:EnEyges, Leonard, The Classical Electromagnetic Field, Dover Publications, New York, 1972. ISBN 0-486-63947-9. (Il capitolo 5 contiene una spiegazione molto scorrevole sull'uso della funzione di Green per risolvere problemi con valori al contorno in elettrostatica.)
  • Template:EnA. D. Polyanin and V. F. Zaitsev, Handbook of Exact Solutions for Ordinary Differential Equations (2nd edition), Chapman & Hall/CRC Press, Boca Raton, 2003. ISBN 1-58488-297-2
  • Template:EnA. D. Polyanin, Handbook of Linear Partial Differential Equations for Engineers and Scientists, Chapman & Hall/CRC Press, Boca Raton, 2002. ISBN 1-58488-299-9
  • Template:EnG. B. Folland, Fourier Analysis and Its Applications, Wadsworth and Brooks/Cole Mathematics Series.
  • Template:EnK. D. Cole, J. V. Beck, A. Haji-Sheikh, and B. Litkouhi, Heat Conduction Using Green's Functions, Taylor and Francis, 2011, pp. 101 - 148. ISBN 978-1-4398-1354-6
  • Template:En Sadri Hassani, "Mathematical Physics", Springer-Verlag New York, 1999.
  • Template:En Albert Messiah, "Quantum Mechanics", Vol II, Wiley, 1966. Valido per un'analisi dettagliata della teoria perturbativa.

Voci correlate

Collegamenti esterni

Template:Controllo di autorità Template:Portale