Elasticità di scala

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L'elasticità di scala (in inglese elasticity of scale o total elasticity of production) è un particolare tipo di elasticità utilizzato nell'economia della produzione e originariamente introdotto dall'economista norvegese Ragnar Frisch (1965).

Data una funzione di produzione del tipo:

 y=f(𝐱)

dove y è l'output e x è il vettore degli input in termini fisici, e uno scalare positivo λ, l'elasticità di scala si definisce come:

(1)  ε=df(λ𝐱)dλλf(λ𝐱)|λ=1

Diremo che la tecnologia esibisce localmente in x rendimenti di scala crescenti, costanti, o decrescenti, a seconda che l'elasticità di scala sia, rispettivamente, maggiore, uguale o minore di 1.

Da notare che la (1) può essere riscritta come:

 ε=limλ1dlogf(λ𝐱)dlogλ

Da cui, applicando la regola di L'Hopital otteniamo:

(2)  ε=limλ1dlogf(λ𝐱)dλdlogλdλ=limλ1λf(λ𝐱)(f(λ𝐱)(λ𝐱))𝐱=1f(𝐱)(f(𝐱)𝐱)𝐱=if(𝐱)xixif(𝐱)

Il termine i-esimo della sommatoria nella (2) non è altro che l'elasticità di output dell'input corrispondente, quindi l'elasticità di scala può essere anche calcolata come somma delle elasticità di output dei singoli fattori di produzione impiegati.

Bibliografia

  • Frisch, R. (1965), Theory of Production, Rand McNally, Chicago;

Voci correlate