Dimetilfenilfosfina

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Template:Composto chimico La dimetilfenilfosfina è un composto organofosforato con formula P(C6H5)(CH3)2. Il fosforo è legato a un gruppo fenile e due gruppi metilici, rendendo questa la più semplice alchilfosfina aromatica. È un liquido incolore ed è sensibile all'aria.

Preparazione

La dimetilfenilfosfina viene preparata dalla reazione di un alogenuro di metilmagnesio con diclorofenilfosfina.

(C6H5)Cl2P + 2CH3MgBr → (C6H5)(CH3)2P + 2MgBrCl

La fosfina viene poi purificata per distillazione a pressione ridotta.[1] Una soluzione di (C6H5)(CH3)2P in CDCl 3 mostra segnali NMR protonici a δ 7.0-7.5 e un doppietto a δ 1.2. Lo spettro P-31 NMR mostra un singoletto a -45,9 ppm in CDCl3.[2]

Struttura e proprietà

La dimetilfenilfosfina ha un struttura piramidale in cui il fosforo è il centro del tetraedro. La lunghezza e gli angoli del legame sono i seguenti: P-CMe : 1.844, P-CPh : 1.845 Å, C-C: 1.401 Å, C-H Me : 1.090 Å, C-H Ph : 1.067 Å, C-P-C: 96.9°, C-P-C (anello): 103.4°, P-C-H: 115,2°.[3]

Quando sono legati a centri metallici chirali, i gruppi metilici sono diastereotopici e appaiono come doppietti separati nello spettro 1 H NMR.

Confronti con altri ligandi fosfinici

Nello spettro IR, la νCO di IrCl(CO)(PPh3)2 e IrCl(CO)(PMe2Ph)2 sono situate entrambe a 1960 cm−1, mentre quella per IrCl(CO)(PMe3)2 è spostata a 1938 cm−1.[4][5]

In termini di basicità, la dimetilfenilfosfina ha una basicità intermedia tra la trialchil- e trifenilfosfina:[6][7]

  • [HPEt3]+ = 8.7
  • [HPMe2Ph]+ = 6,8
  • [HPPh3]+ = 2.7

L'angolo del cono del ligando (θ) è definito come l'angolo al vertice di un cono cilindrico, centrato a 2,28 Å dal centro dell'atomo di P e con il vertice posto sul centro della molecola (sull'atomo di fosforo). Con ligandi asimmetrici, invece, non può essere determinato nello stesso modo, ma viene utilizzata la seguente equazione:

θ=23i=13θi2

Dove θ i rappresenta il semiangolo.

Gli angoli risultanti per PMe3, PMe2Ph, PPh3 sono: PMe3 = 118°, PMe2Ph = 122°, PPh3 = 145°. Pertanto, PMe2Ph è di dimensioni intermedie rispetto a PMe3 e PPh3.[8]

Note

  1. Template:Cita libro
  2. Template:Cita pubblicazione
  3. Novikov, V. P.; Kolomeets, V. I., Syshchikov, Yu. N.; Vilkov, L. V.; Yarkov, A. V.; Tsvetkov, E. N.; Raevskii, O.A. "Investigation of structure of dimethylphenylphosphine by means of gas-phase electron diffraction and vibrational spectroscopy" Zh. Strukt. Khim. (J. Struc. Chem.) 1984, volume 25, No. 5, 688. Template:Doi
  4. S. A. Cotton, Chemistry of Precious Metals., 1997, 152-157, Template:ISBN, Template:ISBN
  5. A. R. Norris; J. A. V. Kessel, "Oxidative addition of 3,5-Dinitrobenzoyl Chloride to trans-Chlorocarbonylbis(dimethylphenylphosphine)iridium(I) Canadian Journal of Chemistry, 1973, volume 51, 4145-4151, Template:Doi
  6. Template:Cita pubblicazione
  7. Template:Cita pubblicazione
  8. C. A. Tolman, Chem. Rev., Steric effects of Phosphorus Ligands in Organometallic Chemistry and Homogeneous Catalysis., 1977, volume 77, pages 313-348. Template:Doi

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