Derivazione delle funzioni iperboliche

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Template:Clear L'equazione dell'iperbole equilatera in figura è:

x2y2=a2

quindi:

OC=x,PC=x2a2,OA=a.

L'area del settore iperbolico OAP è uguale all'area del triangolo OPC meno l'area della regione del piano delimitata dall'arco di iperbole AP, dall'asse delle x e dal segmento PC.

S=12xx2a2axt2a2dt=a22[ln(x+x2a2)lna]=a22[ln(xa+(xa)21)].

Posto 2Sa2=t, si ha:

ln(xa+(xa)21)=t
xa+(xa)21=et
(xa)21=(etxa)2
2xaet=e2t+1
xa=et+et2.

Quest'ultima relazione definisce il coseno iperbolico di t, cosht.

cosht=et+et2.

Si definisce inoltre il seno iperbolico:

sinht=ya=x2a2a=(et+et2)21=(etet2)2=etet2.

L'argomento delle funzioni iperboliche è analogo a quello delle funzioni goniometriche se si considera che, nel caso della circonferenza, l'angolo, in radianti, è uguale al doppio dell'area del settore circolare diviso il raggio al quadrato:

θ=2Sa2

e

cosθ=xa,sinθ=ya.

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