Criterio di von Mises

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Il criterio della massima distorsione (in campo tecnico chiamato comunemente criterio di von Mises, anche se la radice è incerta) è un criterio di resistenza relativo a materiali duttili (è quindi un criterio di snervamento), isotropi, con uguale resistenza a trazione e a compressione.

Nello spazio tridimensionale delle tensioni principali (σI,σII,σIII), tale dominio corrisponde ad un cilindro a sezione circolare con asse posto nella trisettrice dell'ottante positivo. Questo cilindro circoscrive il prisma retto a base esagonale associato al criterio del massimo sforzo tangenziale.

Il criterio di von Mises assume che lo snervamento del materiale venga raggiunto quando l'energia di distorsione raggiunge un valore limite, dove la distorsione è la componente della deformazione che provoca una variazione nella forma, ma non nel volume, di un elemento di volume.

σid,VM=σx2σxσy+σy2+3τxy2

In termini di tensioni principali:

σid,VM=12[(σIσII)2+(σIIσIII)2+(σIσIII)2]

In termini semplificati, più le tensioni sulle tre dimensioni principali sono diverse tra loro, più la tensione equivalente di Von Mises è elevata.[1]

Il criterio può essere attribuito originariamente a Maxwell (1856), che lo propose sulla base di considerazioni puramente matematico-formali.

In un contesto più propriamente meccanico, il criterio è stato successivamente proposto da Richard von Mises (1913) e, pressoché indipendentemente e in base a considerazioni diverse, anche da Huber (1904) ed Hencky (1924). A tali autori il criterio è oggi più comunemente riferito.

Formalizzazione del criterio

Alcune definizioni:

  • Parte deviatorica della deformazione e della tensione
εdev=εε¯δ,σdev=σσ¯δ,δ: tensore identità
ε¯=13tr(ε)=13(ε11+ε22+ε33),σ¯=13tr(σ)=13(σ11+σ22+σ33)
La parte deviatorica della deformazione è associata ad una variazione di forma del corpo ma non di volume: corrisponde all'aliquota distorcente della deformazione.
  • Relazioni costitutive di materiali elastico-lineari e isotropi in termini dei coefficienti (λ,μ) di Lamé
σ=λtr(ε)δ+2με
σdev=2μεdev,σ¯=(3λ+2μ)ε¯
  • Densità di energia di deformazione per materiali elastico-lineari e isotropi
Φ=12σε=12(σdevσdev2μ+σ¯23λ+2μ)
  • Aliquota distorcente della densità di energia di deformazione per materiali elastico-lineari e isotropi
Φdev=14μσdevσdev=14μ(σσ3σ¯2)
In termini delle generiche componenti σij del tensore delle tensioni:
Φdev=14μ(13(σ11σ22)2+13(σ11σ33)2+13(σ22σ33)2+2(σ122+σ132+σ232))
In termini delle tensioni principali:
Φdev=112μ((σIσII)2+(σIσIII)2+(σIIσIII)2)

Ellisse di Von Mises

Secondo il criterio di von Mises, la superficie limite del dominio elastico è definita dalla condizione

Φdev=14μ(σσ3σ¯2)=klim

che particolarizzata al caso limite di tensioni monoassiale (σy è la tensione di snervamento)

Φdev=16μσy2=klim

permette di tarare il parametro klim e di completare la costruzione del dominio elastico. Sulla base del criterio di von Mises, la condizione di snervamento può essere rappresentata mediante la

f(σ)=32(σσ3σ¯2)σy2=0

espressa in componenti generiche dalla

f(σij)=12(σ11σ22)2+12(σ11σ33)2+12(σ22σ33)2+3(σ122+σ132+σ232)σy2=0

ed in termini delle tensioni principali dalla

f(σI,σII,σIII)=12(σIσII)2+12(σIσIII)2+12(σIIσIII)2σy2=0

Nello spazio tridimensionale delle tensioni principali (σI,σII,σIII), tale dominio corrisponde ad un cilindro a sezione circolare con asse posto nella bisettrice dell'ottante positivo. Tale cilindro circoscrive il prisma retto a base esagonale associato al criterio di Tresca.

L'intersezione del dominio di von Mises con il piano σIII=0 descrive una curva di ellisse con centro nell'origine degli assi (σI,σII)

f(σI,σII,σIII=0)=σI2+σII2σIσIIσy2=0

Tale ellisse circoscrive l'analoga rappresentazione del dominio elastico associato al criterio di Tresca (un poligono esagonale). Ne deriva che il criterio di Tresca risulta più restrittivo. Tuttavia gli scarti non sono eccessivi ed entrambi i criteri, e specialmente il criterio di von Mises, forniscono risultati che hanno un ottimo accordo con i risultati sperimentali. La maggiore semplicità di rappresentazione del dominio elastico fornito dal criterio di von Mises ne favorisce il suo maggiore uso nella pratica, soprattutto in contesti computazionali di analisi.

Rappresentazione del criterio di von Mises nello spazio 3D delle tensioni principali
Rappresentazione del criterio di von Mises nel piano (σI, σII) delle tensioni principali

Altre interpretazioni del criterio di von Mises

La interpretazione data del criterio di von Mises, come massimo dell'energia deviatorica, non è l'unica possibile: il criterio può avere interpretazioni diverse, ma equivalenti, nel senso che conducono alle stesse relazioni formali prima riportate. In particolare: la condizione di snervamento è raggiunta quando il secondo invariante  J2 della parte deviatorica del tensore delle tensioni

J2(σdev)12(tr(σdevσdev)(trσdev)2)=12(tr(σdevσdev))

raggiunge un valore limite

 f(J2)=J2k2=0

Questa interpretazione è possibile in vista della relazione esistente tra  J2 e la densità di energia di distorsione  Φdev:

 Φdev=J22μ

In questa accezione, lo sviluppo della teoria incrementale della plasticità sulla base della condizione di snervamento fornita dal criterio di von Mises è spesso riferito come  J2-plasticità o  J2- flow theory.

Il criterio di von Mises è anche noto come della massima tensione tangenziale ottaedrale, in quanto la relativa condizione di snervamento può essere interpretata come raggiungimento di un valore limite della tensione tangenziale ottaedrale  τoct, cioè la componente tangenziale della tensione sul piano ottaedrale, piano equiorientato rispetto alle tre direzioni principali. Tale interpretazione è possibile in vista della relazione esistente tra questa grandezza  τoct e l'invariante  J2

τoct=23J2

Note

Bibliografia

  • Laura Vergani, Meccanica dei Materiali, McGraw-Hill, Milano, 2006, ISBN 88-386-6345-9,
  • Morelli, Costruzioni di macchine, MacGraw-Hill, ISBN 9781307534863,
  • Leone ,Corradi Dell'Acqua, Meccanica delle Strutture, vol. I, McGraw-Hill, Milano, 1992,ISBN 88-386-0665-X

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