Clarkeite

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La clarkeite (simbolo IMA: Cke[1]) è un raro minerale della famiglia degli "ossidi e idrossidi" con composizione chimica Na(UO2)O(OH) • nH2O.[2]

Etimologia e storia

La clarkeite è stata chiamata in questo modo nel 1931 da Clarence S. Ross, Edward P. Henderson e Eugene Waldemar Posnjak in onore di Frank Wigglesworth Clarke (1847 - 1931), chimico minerario statunitense ed ex chimico capo dello United States Geological Survey. Clarke studiò la composizione della crosta terrestre.[3]

Classificazione

La classica nona edizione della sistematica dei minerali di Strunz, aggiornata dall'Associazione Mineralogica Internazionale (IMA) fino al 2009,[4] elenca la clarkeite nella classe "4. Ossidi (idrossidi, V[5,6] vanadati, arseniti, antimoniti, bismutiti, solfiti, seleniti, telluriti, iodati)" e nella sottoclasse "4.G Idrossidi di uranile"; questa viene più finemente suddivisa in base alla dimensione dei cationi coinvolti e alla struttura cristallina del minerale, in modo tale da trovare la clarkeite nella sezione "4.GC Con cationi aggiuntivi; con principalmente poliedri esagonali UO2(O,OH)6" dove è l'unico membro del sistema nº 4.GC.05.[5]

Tale classificazione viene mantenuta invariata anche nell'edizione successiva, proseguita dal database "mindat.org" e chiamata Classificazione Strunz-mindat.[6]

Nella Sistematica dei lapis (Lapis-Systematik) di Stefan Weiß la clarkeite si trova nella classe degli "ossidi" e nella sottoclasse degli "idrossidi e idrati di uranile ([UO2]2+)" dove forma il sistema nº IV/H.05 come unico membro.[7]

Anche la classificazione dei minerali secondo Dana, utilizzata principalmente nel mondo anglosassone, elenca la clarkeite nella famiglia degli "ossidi e idrossidi"; qui è nella classe degli "ossidi contenenti uranio e torio" e nella sottoclasse degli "ossidi di uranio e torio contenenti elementi di metalli alcalino-terrosi (idrati)" dove forma il sistema nº 05.04.01 come unico membro.[8]

Abito cristallino

La clarkeite cristallizza nel sistema trigonale nel gruppo spaziale RTemplate:Overlinem (gruppo nº 166) con i parametri di cella a = 3,954(1) Å, c = 17,660(3) Å, oltre ad avere 3 unità di formula per cella unitaria.[3]

Origine e giacitura

La clarkeite si forma per sostituzione dell'uraninite, come prodotto di alterazione idrotermale allo stadio di asalato; la paragenesi è con becquerelite, curite, fourmarierite, gummite[9], quarzo, uraninite, uranofane, vandendriesscheite e wölsendorfite.[10]

La clarkeite è rara e pertanto è stata trovata in pochi siti sparsi per il mondo. Negli Stati Uniti è concentrata la maggior parte di luoghi di ritrovamento per questo minerale: vi sono la sua località tipo, la miniera "Deer Park nº 2" (Template:Coord) presso Penland (contea di Mitchell, nella Carolina del Nord - Stati Uniti) e, sempre nel medesimo Stato, ritrovamenti anche nelle contee di Avery e di Yancey. La clarkeite è stata rinvenuta anche nelle contee di Rockingham e di Grafton (New Hampshire); nella contea di Oxford (Maine), la census Area di Yukon-Koyukuk (Alaska).[11]

Altri luoghi si trovano in Canada, Argentina, Brasile e India; per quanto riguarda l'Europa, ci sono stati ritrovamenti in Ucraina, Romania, Norvegia, Ungheria e Repubblica Ceca.[11]

Forma in cui si presenta in natura

La clarkeite si presenta come sostituzioni microcristalline dense di uraninite, che possono essere mineralogicamente zonate.[10]

Questi microcristalli, aventi opacità traslucida, possiedono lucentezza da resinosa a grassa[3] e colore rosso-marrone scuro o marrone scuro;[12] il colore dello striscio è marrone giallastro.[13]

Caratteristiche chimico-fisiche

La clarkeite è leggermente pleocroica, di colore arancio scuro lungo x, meno scuro lungo y e molto scuro lungo z.[14]

A causa del contenuto di uranio pari a circa il 67,21% il minerale è radioattivo con un'attività specifica di 120,301 kBq/g[14] (per confronto, il potassio naturale ha un'attività specifica pari a 31,2 Bq/g).

Note

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  7. Template:Cita web
  8. Template:Cita web
  9. Non approvata dall'IMA; si veda: Template:Cita web
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  11. 11,0 11,1 Template:Cita web
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Collegamenti esterni

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