Ciclopentadienuro di sodio
Template:Composto chimico Il ciclopentadienuro di sodio è il composto metallorganico del sodio con formula NaC5H5. La formula è spesso abbreviata come NaCp, dove Cp rappresenta l'anione ciclopentadienuro. L'abbreviazione Cp è spesso usata anche nella chimica dei composti di coordinazione quando il ciclopentadienile è usato come legante.[1] NaCp fu preparato per la prima volta da Johannes Thiele nel 1900.[2] Viene usato comunemente per la sintesi di metalloceni e composti simili.
Struttura
La natura di NaCp dipende dal mezzo in cui si trova. Pianificando una sintesi, il reagente è di solito rappresentato come un sale Na+C5H5−.
In forma cristallina senza solventi NaCp ha la struttura di un composto a sandwich multistrato, composto da catene infinite di cationi Na+ alternati ad anelli paralleli (η5-C5H5)−.[3]
In soluzione di solventi donatori NaCp è fortemente solvatato, specie lo ione Na+, come suggerito dalla possibilità di isolare l'addotto Na(TEMED)Cp.[4]
Sintesi
Il ciclopentadienuro di sodio è disponibile in commercio come soluzione in THF. Si prepara trattando ciclopentadiene con sodio:[5]
In genere la conversione è condotta riscaldando una sospensione di sodio fuso in diciclopentadiene.[6] In precedenza il sodio veniva usato comunemente in forma di fili o come sabbia, una dispersione di sodio preparata agitando velocemente del sodio fuso in xilene a riflusso.[7][8]
Un'altra base conveniente è l'idruro di sodio:[9]
Nei primi lavori si usavano reattivi di Grignard come basi. Il ciclopentadiene ha un pKa di 15, e può essere deprotonato da molti reagenti.
Applicazioni
NaCp è un reagente usato comunemente per la sintesi di metalloceni e composti simili. Esempi sono la sintesi del ferrocene[7] e del diclorobis(η5-ciclopentadienil)zirconio:[10][11]
- 2 NaC5H5 + FeCl2 → [Fe(η5-C5H5)2] + 2 NaCl
- ZrCl4(thf)2 + 2 NaC5H5 → [Zr(η5-C5H5)2Cl2] + 2 NaCl + 2 THF
Note
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- ↑ 7,0 7,1 Template:Cita pubblicazione
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- ↑ Questo composto è noto anche con il nome dicloruro di zirconocene, deprecato dalle regole di nomenclatura, perché i due anelli ciclopentadienilici non sono paralleli come richiesto dalla nomenclatura dei metalloceni.