Carnotite
La carnotite è un minerale radioattivo, un vanadato tri-idrato di uranile e potassio appartenente al gruppo omonimo.
Il nome deriva da Marie-Adolphe Carnot[1][2] (24 gennaio 1839 - 21 giugno 1920) chimico, geologo e mineralogista francese.
Descritta per la prima volta da Charles Friedel (12 marzo 1832 - 20 aprile 1899) chimico e mineralogista francese, nel 1899.
Abito cristallino
I cristalli sono rari, tabulari romboedrici o pseudoesagonali, appiattiti su {001}, di lunghezza massima 2 mm.
Origine e giacitura
Il minerale si trova nelle rocce sedimentarie[3] (soprattutto arenarie[3][4]).
Ha origine nelle zone di ossidazione dei giacimenti associati di vanadio e uranio[3], spesso associata a resti fossili[3]; come patina è stata rinvenuta quale alterazione su davidite-(Ce). La paragenesi è con tyuyamunite, metatyuyamunite, volborthite, tangeite, metatorbernite, rossite, hewettite, gesso, barite.
Forma in cui si presenta in natura
Oltre che in cristalli, in aggregati terrosi, patine masse polverulente microcristalline[3][4] e impregnazioni. Più rari sono i cristalli distinti, tabulari, fatti «a losanga»[3].
Caratteri fisico-chimici
Solubile debolmente in molti acidi, è fortemente radioattivo; differisce dalla copiapite e dalla tyuyamunite, simili per formula, per l'intensità della radiazione e la reattività chimica.
- Peso molecolare: 902,18 gm
- Fotoelettricità: 1373,99 barn/elettrone[1]
- Indice di fermioni: 0,0042206952[1]
- Indice di bosoni: 0,9957793048 [1]
- Birifrangenza: 0,2[2]
- Dispersione: [2]
- Pleocroismo: debole[2]
- Gli indici di rifrazione aumentano al diminuire del contenuto d'acqua[2]
- Radioattività[1]: GRapi: 3.928.702,45 (Gamma Ray American Petroleum Institute Units)
- Concentrazione di unità GRapi nella carnotite: 6.084,4 barn/cc
- La carnotite è radioattiva come definito dal 49 CFR 173.403 più grande di 70 bq/g
| Taglia del campione peso/volume*[5] | Radioattività calcolata in Becquerel (Bq) | Radioattività calcolata in Curie (Ci) | Radioattività stimata in GR(api) | Esposizione stimata (mRem**)/hr se tenuto in mano per un'ora |
|---|---|---|---|---|
| 1000 g/7,22 cm | 94.456.860 | 2,55∙10-3 | 3.928.702,45 | 1.291,63 |
| 100 g/3,35 cm | 9.445.686 | 2,55∙10-4 | 392.870,25 | 129,16 |
| 10 g/1,56 cm | 944.569 | 2,55∙10-5 | 39.287,02 | 12,92 |
| 1 g/7,22 mm | 94.457 | 2,55∙10-6 | 3.928,70 | 1,29 |
| 0,1 g/3,35 mm | 9.446 | 2,55∙10-7 | 392,87 | 0,13 |
| 0,01 g/1,56 mm | 945 | 2,55∙10-8 | 39,29 | 0,01 |
| 0,001 g/0,72 mm | 94 | 2,55∙10-9 | 3,93 | 0,00 |
Peso della carnotite pura in grammi (g) e diametro calcolato di una sfera con una densità di 5,07 g / cm³. *[5]
Stima del governo dell'esposizione annuale media (360 mRem) **[5]
Nota: 10 micro-sievert / ora = 1 mRem / ora **[5]
Dose massima consentita per adulti 50.000 mRem / anno (mani), 15.000 mRem / anno (occhi)[5]
Dose letale LD (50) Esposizione da 400.000 a 500.000 m Rem[5]
Località di ritrovamento
Si trova nella regione del Ferghana, nel Turkestan; in un'arenaria rossastra del Katanga, nello Zaire; a Radium Hill, in Australia come alterazione della davidite-(Ce); a Roc Creek, nella paradox Valley e nella Gypsum Valley, località del Colorado; a San Rafael Swell, nello Utah; nella Monument Valley, in Arizona.
In Italia sotto forma di patine la si trova a Sassone, nella Riserva naturale di Monterano e nel comune di Canale Monterano, in provincia di Roma; venette gialle in una cava nei pressi di Ferento, nel comune di Viterbo.
Utilizzi
Malgrado la rarità, è un minerale utile nell'estrazione dell'uranio.
Note
- ↑ 1,0 1,1 1,2 1,3 1,4 Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
<ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatorewebmin - ↑ 2,0 2,1 2,2 2,3 2,4 2,5 2,6 Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
<ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatoremindat - ↑ 3,0 3,1 3,2 3,3 3,4 3,5 Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
<ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatorePeruzzo - ↑ 4,0 4,1 Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore
<ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatoreHoepli - ↑ 5,0 5,1 5,2 5,3 5,4 5,5 Tabella da: Template:Cita web
Bibliografia
- Mineralogia - Cornelis Klein - Zanichelli (2004)
- Minerali e Rocce - De Agostini Novara (1962)
- Guida al riconoscimento dei minerali - Borelli e Cipriani - Mondadori (1987)
- La grande enciclopedia dei minerali - Fabbri Editore (1986)
- I minerali d'Italia - SAGDOS - 1978
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Collegamenti esterni
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