Angolo di parallelismo

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Angolo di parallelismo nel modello del semipiano. Qui la normale N è verticale. Le rette R e Q sono asintoticamente parallele: convergono entrambe al punto all'infinito 1.

In geometria iperbolica, l'angolo di parallelismo è una quantità dipendente da una retta R e un punto y disgiunto da R. Indica il minimo angolo che una retta parallela a R e passante per y forma con la normale a R passante per y.

A differenza di quanto accade nella geometria euclidea, l'angolo di parallelismo non è retto, bensì acuto.

Definizione

Sia R una retta nel piano iperbolico e y un punto esterno ad essa. Sia N la retta perpendicolare a R passante per y. Sia Q una retta passante per y e asintoticamente parallela a R. L'angolo acuto formato dalle rette Q e N è l'angolo di parallelismo di R e y.

Proprietà

Tutte le rette comprese fra le x e y qui disegnate sono parallele alla retta l.

Rette parallele

L'angolo di parallelismo può essere definito in modo analogo anche in geometria euclidea: in questa geometria, risulta sempre essere un angolo retto ed è quindi meno interessante. In geometria iperbolica, l'angolo θ è invece un angolo acuto, che può variare nell'intervallo aperto (0,π/2).

Nella geometria iperbolica, le rette parallele a R passanti per y sono infinite. Queste sono esattamente le rette che formano con la normale N un angolo acuto maggiore o uguale a θ. Le due rette con angolo di parallelismo θ sono asintoticamente parallele a R. Tutte le rette con angolo maggiore di θ sono ultraparallele con R.

Dipendenza dalla distanza

L'angolo di parallelismo θ in realtà dipende soltanto dalla distanza d fra il punto y e la retta R. Si tratta quindi di una funzione θ(d) definita per ogni valore non negativo di d. Si tratta di una funzione decrescente. La relazione fra θ e d può essere espressa concretamente con una delle formule seguenti, tutte equivalenti:

  • tanθ2=ed,
  • sinθ=1coshd,
  • tanθ=1sinhd,
  • cosθ=tanhd.

Limiti

Quando la distanza d tende a zero, l'angolo di parallelismo θ tende all'angolo retto π/2. Questo fatto è in accordo con il principio seguente: la geometria iperbolica, letta localmente e vista con una lente di ingrandimento, assomiglia alla geometria euclidea (si tratta di un principio generale della geometria riemanniana, valido ad esempio anche nella geometria sferica).

Nelle formule precedenti si è supposto lo spazio iperbolico avente curvatura negativa -1. In uno spazio iperbolico con curvatura negativa arbitraria k<0, le due quantità sono in relazione secondo la formula seguente:

tanθ2=edk,

Voci correlate

Collegamenti esterni

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