Abarelix

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Template:Composto chimico

L'abarelix un composto chimico di formula cA72HA95ClNA14OA14 che a temperatura ambiente si presenta come solido biancastro.[1][2]

Storia

L'abarelix venne approvato per uso clinico negli Stati Uniti alla fine 2003,[3] tuttavia a causa dei numerosi casi di reazioni allergiche ne venne imposto un esteso programma di gestione del rischio e nel 2005 fu volontariamente ritirato dal mercato.[4] Nell'Unione Europea venne inserito nell'elenco dei farmaci orfani nel 2010 per poi essere ritirato dal commercio nel 2012.[5]

Struttura e caratteristiche fisiche

L'abarelix è un composto polipeptidico contenente dieci residui amminoacidici naturali e non disposti in una sequenza lineare. Il composto presenta 13 donatori e 16 accettori di legami ad idrogeno. L'area superficiale libera è pari a 425Ų e la massa monoisotopica è pari a 1.414,6840715 g/mol. Presenta 101 atomi pesanti e nessun elemento stereogenico.[1]

Sintesi

Il composto è dapprima sintetizzato in un complesso di acetato/acqua, successivamente convertito in un complesso carbossimentilcellulosa/acqua.

Biochimica

Si tratta di un antagonista sintetico dell'ormone di rilascio delle gonadotropine (GnRH).[1]

Farmacologia e tossicologia

Farmacocinetica

Il farmaco viene somministrato attraverso iniezione intramuscolo. A seguito di una somministrazione di 100mg di farmaco si ottiene:[2][6]

Il volume di distribuzione dimostra come il composto venga ampiamente distribuito nell'organismo. Studi in vitro e in vivo dimostrano che il composto viene idrolizzato e non vi sono evidenze della partecipazione del citocromo P450. Un 13% circa di abarelix non metabolizzato è stato rinvenuto nelle urine dei pazienti dopo l'iniezione con una clearance renale pari a circa 10 mL/min. Viene inoltre riportata una riduzione dell'efficacia del farmaco in terapie prolungate.[2]

Effetti del composto e usi clinici

Si lega direttamente e competitivamente al recettore del GnRH nella ghiandola pituitaria anteriore, inibendo la secrezione e il rilascio dell'ormone luteinizzante (LH) e dell'ormone follicolo-stimolante (FSH). Negli uomini l'inibizione dell'LH previene il rilascio di testosterone e diidrotestosterone con conseguente sollievo dei sintomi associati all'ipertrofia prostatica e al carcinoma della prostata.[1][7]

Il composto è controindicato in pazienti allergici ai costituenti del farmaco, è sconsigliato alle donne in gravidanza, ovvero in età pediatrica.[2]

Tossicità

Non è stata determinata la massima dose tollerabile e non sono stati riportati casi di overdose.[7]

Controindicazioni ed effetti collaterali

Tra gli effetti collaterali del composto troviamo:[2][6]

Note

Voci correlate

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