Triossido di xeno

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Il triossido di xenon è il composto chimico di formula XeO3, dove lo xenon ha numero di ossidazione +6. È un solido cristallino incolore, igroscopico, fortissimo ossidante e pericoloso esplosivo. In acqua si scioglie producendo acido xenico H2XeO4.

Struttura

Per evaporazione di soluzioni di XeO3 si ottengono cristalli incolori, di struttura ortorombica (fase α-XeO3), con a = 616,3 pm, b = 811,5 pm, c = 523,4 pm e 4 molecole per cella elementare.[1] La densità del cristallo è 4,55 g/cm³. Nel cristallo la molecola XeO3 ha struttura piramidale, in accordo con le indicazioni del modello VSEPR, dato che è presente una coppia di elettroni non condivisa.

In una recente reinvestigazione della struttura cristallina a bassa temperatura (-173 °C) si trova che XeO3 è polimorfico e forma anche altre due fasi, β-XeO3 e γ-XeO3. Nella fase α-XeO3 la distanza media Xe−O è di 176,7 pm e gli angoli O-Xe-O vanno da 100° a 108°.[2] Per confronto, nel tetrossido di xenon XeO4, però in fase gassosa, la distanza Xe−O è leggermente minore, 173,6 pm.[3]

struttura cristallina di XeO3
impaccamento del cristallo
geometria di coordinazione dello Xe

Sintesi

XeO3 si forma per idrolisi di soluzioni di esafluoruro di xeno (XeF6) o per idrolisi e disproporzione di soluzioni di tetrafluoruro di xeno (XeF4):[4]

XeFA6+3HA2OXeOA3+6HF
6XeFA4+12HA2O2XeOA3+4Xe+24HF+3OA2

Il solido XeO3 si ottiene per evaporazione a secchezza da queste soluzioni dopo aver allontanato il fluoruro di idrogeno (HF).[4] XeO3 solido è un esplosivo pericoloso e può facilmente detonare.

Proprietà e reattività

Il triossido di xenon è un composto termodinamicamente instabile in quanto fortemente endotermico: ΔHƒ° = +402 kJ/mol.[5] XeO3 solido è stabile per giorni in aria secca, ma è fortemente incline ad esplodere e molto igroscopico. Le soluzioni formate da XeO3 con l'acqua sono stabili se si evita la presenza di sostanze ossidabili e l'esposizione alla luce.

Chimica acido-base

XeO3 reagisce con l'acqua, comportandosi alla stessa stregua delle anidridi inorganiche, in particolare con l'anidride solforica SO3 e suoi prodotti analoghi, come a volte viene notato,[6] formando acido xenico, che poi in soluzione si dissocia:

XeOA3+HA2OHA2XeOA4
HA2XeOA4+HA2OHA3OA++HXeOA4A

In soluzione basica forma direttamente xenati. L'anione HXeO4 è la specie prevalente in queste soluzioni:[7]

XeOA3+OHAHXeOA4AKAeq1,5×10A3

Acido di Lewis

XeO3 reagisce da accettore di ioni fluoruro, e quindi da acido di Lewis, con fluoruri alcalini come KF, RbF e CsF per dare fluoroxenati del tipo MXeO3F.[8]

È capace di reagire anche con specie donatrici neutre, in special modo donatori all'ossigeno, quali l'acetone, il dimetilsolfossido, l'N-ossido di piridina e l'ossido di trifenilfosfina, formando complessi:[9]

[(CHA3)A2C=O]A3XeOA3
[(CHA3)A2S=O]A3(XeOA3)A2
(CA5HA5NA+OA)A3(XeOA3)A2
[(CA6HA5)A3P=O]A2XeOA3

Chimica redox

Il triossido di xeno è un ossidante molto forte, anche se spesso cineticamente lento.

XeOA3+6HA++6eAXe+3HA2O(EA=2,10V)

Le soluzioni di XeO3 in ambiente acido o neutro ossidano quantitativamente gli acidi carbossilici formando diossido di carbonio e acqua.[10]

Nelle soluzioni alcaline, tanto più quanto più sono concentrate, gli xenati non sono stabili e si disproporzionano formando (orto)perxenati (dove lo xenon ha numero di ossidazione +8), xenon e ossigeno molecolare:[11]

2HXeOA4A+2OHAXeOA6A4+Xe+OA2+2HA2O

Indicazioni di sicurezza

XeO3 non ha applicazioni industriali, ed è un composto da trattare con grande cautela. Alcuni campioni di XeO3 sono detonati spontaneamente a temperatura ambiente. Cristalli secchi reagiscono esplosivamente con la cellulosa.[1][12]

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

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