Teorema di inversione di Fourier

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In matematica, il teorema di inversione di Fourier, definisce le condizioni di esistenza per l'inversa della trasformata di Fourier, detta anche antitrasformata di Fourier, la quale permette di risalire ad una funzione f(x) conoscendo la sua trasformata X(f) attraverso la formula di inversione di Fourier. Una versione alternativa del teorema è il teorema di inversione di Mellin, che può essere applicato anche alla trasformata di Fourier grazie alla semplice relazione che le lega.

Il teorema

Il teorema di inversione di Fourier afferma che se f e la sua trasformata appartengono ad L1 allora vale la formula di inversione:[1]

f(x)=12πf^(t)eixtdt

In modo informale si può affermare che, all'aumentare dell'ampiezza dell'intervallo sul quale si calcola la serie di Fourier di una funzione, la somma della serie approssima il valore della trasformata inversa.

In questo modo è possibile risalire ad una funzione a partire dalla sua trasformata. Essa si esprime dicendo che matematicamente una funzione f(x) è scomponibile come la somma infinita su tutte le frequenze di sinusoidi con peso pari alla trasformata o spettro X(f) di f(x). Equivalentemente in termini fisici si dice invece che la grandezza f(x) è data dalla sovrapposizione di infinite onde a differente frequenza con peso pari alla trasformata o spettro di f(x). A differenza del caso della serie di Fourier in cui la funzione è a quadrato sommabile, tuttavia, il teorema di inversione assume che f sia integrabile secondo Lebesgue, ovvero:[2]

|f(x)|dx<

Per esempio la funzione a rettangolo:

f(x)={1a<x<a0xa,xa

ha come trasformata di Fourier:

(f)(t)=2sin(at)/t

In questo caso i teoremi di inversione indagano la convergenza dell'integrale

limb12πbb(f)(t)eitxdt

Al contrario, se abbiamo una distribuzione temperata allora la trasformata di Fourier è a sua volta una distribuzione temperata, e la formula di inversione è dimostrata più semplicemente.

Dimostrazione

Si consideri la trasformata di Fourier di una funzione nello spazio di Schwartz. Tale spazio contiene funzioni lisce f:N tali che, per ogni multi-indice α e β si abbia:

supxN|xαβf(x)|<

Tali funzioni sono integrabili, e la trasformata di una funzione di Schwartz è una funzione di Schwartz. Si usi la convenzione che

f^(ξ)=e2πixξf(x)dx

e si ricordi che per una funzione di Schwartz si ha:

f(x)=Ne2πixξf^(ξ)dξ

Per dimostrare il teorema è necessario utilizzare i seguenti fatti:

fg^=f^g
  • Se ηN e g(x)=e2πixηf(x), allora:
g^(ξ)=f^(ξη)
  • Se a e g(x)=f(ax), allora:
g^(ξ)=f^(ξ/a)/aN

Si definisca ϕ(x)=eπ|x|2. Allora:

ϕ^=ϕ

Sia ora:

ϕε(x)=1εNϕ(xε)

Denotando con * la convoluzione, ϕε è un'approssimazione all'identità:

limε0ϕε*ff

dove la convergenza è uniforme per funzioni uniformemente continue e limitate.

Si può dimostrare la formula di inversione notando che per il teorema della convergenza dominata si ha:

e2πixξf^(ξ)dξ=limε0eπε2|ξ|2+2πixξf^(ξ)dξ

e definendo:

g(ξ)=eπε2|ξ|2+2πixξ

Applicando quindi il secondo e terzo punto definiti in precedenza:

g^(y)=1εNeπε2|xy|2

Si può quindi fare la trasformata di g nell'ultimo integrale ottenendo:

eπε2|ξ|2+2πixξf^(ξ)dξ=g^(y)f(y)dy=1εNeπε2|xy|2f(y)dy=(ϕε*f)(x)

ovvero la convoluzione di ƒ con l'approssimazione all'identità. Quindi:

limε0e2πixξf^(ξ)eπε2|ξ|2dξ=limε01εNeπε2|yx|2f(y)dy=limε0ϕε*f(x)=f(x)

Questo stabilisce che la trasformata di Fourier è invertibile sullo spazio di Schwartz. In particolare è limitata in L2 e le funzioni di Schwartz sono dense in L2. La trasformata e la sua inversa allora si estendono a operatori lineari limitati ,1 su tutto L2 per i quali 1=1=I, con I l'identità.

Note

Bibliografia

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  • G.B. Folland, Introduction to Partial Differential Equations, 2nd ed, Princeton University Press, 1995.
  • Lennart Carleson, On the convergence and growth of partial sums of Fourier series, Acta Math., 1966, pag. 116, 135-157.

Voci correlate

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