Raggio di Bohr

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Nel modello di Bohr dell'atomo di idrogeno, il raggio di Bohr (spesso indicato con il simbolo a0) è il raggio dell'orbita più interna, nello stato fondamentale dell'atomo, pari a:[1]

a0=4πε02mee2=mecα

dove:

In accordo con i valori CODATA del 2010, il raggio di Bohr vale 5,2917777210921011 m (0,53 Å, dove Å sta per Ångström).[2]

Il raggio di Bohr viene spesso utilizzato come unità di lunghezza in fisica atomica, nel sistema denominato "Unità atomiche".

Deduzione dal modello di Bohr

Bohr, per ricavare i raggi delle orbite dell'elettrone, fece l'ipotesi che il momento angolare dell'elettrone fosse quantizzato:

L=mevr=n (n) e quindi:

v2=2n2me2r2.

Da questa ipotesi, eguagliando l'espressione della forza centripeta con l'attrazione coulombiana elettrone-nucleo si ricava:

mev2r=14πϵ0e2r2

semplificando e sostituendo l'espressione per v2 trovata sopra:

2n2mer=e24πϵ0

e infine:

r=4πϵ02mee2n2

che per n=1 (stato fondamentale) riproduce il risultato aspettato.

Interpretazione quantistica

Template:Vedi anche In meccanica quantistica la visione dell'elettrone su orbite rigide cade e si parla più propriamente di una densità di probabilità per la posizione dell'elettrone nello spazio.

Un'interpretazione del raggio di Bohr può essere data dal reciproco del valor medio di r1, ovvero in formule:

a0=(0r1ρ10(r)dr)1, dove ρ10(r) è la densità di probabilità radiale dello stato fondamentale che vale: ρ10(r)=4r2a03e2ra0. Questa funzione, inoltre, ha un massimo proprio in a0.

Note

Bibliografia

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