Sericocarpus

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Sericocarpus Nees., 1832 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Astereae (North American lineage) e sottotribù Solidagininae.[1][2][3]

Etimologia

L'etimologia del genere deriva dal greco antico "sericos" (= setoso) e "carpos" (= frutto) e fa riferimento agli acheni densamente pubescenti.[4]

Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Christian Gottfried Daniel Nees von Esenbeck (1776-1858) nella pubblicazione " Genera et Species Asterearum" ( Gen. Sp. Aster. 148 ) del 1832.[5]

Descrizione

Il portamento
Sericocarpus rigidus
Le foglie
Sericocarpus asteroides
Infiorescenza
Sericocarpus tortifolius
I fiori
Sericocarpus linifolius

Portamento. Le specie di questo genere hanno un habitus di tipo perenne. Le superfici sono da pubescenti a glabre o ricoperte da punti ghiandolari.[6][7][8][9][10][4]

Fusto. La parte aerea è eretta, semplice o ramosa. La parte sotterranea è rizomatosa. Altezza media: 15 - 120 cm.

Foglie. Le foglie sono sia basali che cauline. Quelle basali formano delle rosette che appassiscono alla fioritura. Quelle cauline sono disposte in modo alternato; picciolate (le inferiori) e sessili (le superiori). La lamina è semplice, margini interi (talvolta è seghettati) con forme da lineari a oblanceolate o ellittico-oblanceolate (più spatolate per le basali). La superficie può essere punteggiata da ghiandole anche stipitate.

Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da diversi capolini (2 - 5 per ramo) raccolti in formazioni corimbose. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale lungamente peduncolato di tipo radiato con fiori eterogami. I capolini sono formati da un involucro, con forme da cilindriche a turbinate, composto da 15 - 30 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, carenate, indurite alla base (coriacea) e verdi nella parte apicale, con margini cigliati sono disposte in modo più o meno embricato e scalato su 2 - 6 serie. Il ricettacolo, bucherellato, è privo di pagliette a protezione alla base dei fiori; la forma è leggermente convessa. Dimensione degli involucri: 3 - 9 x 2,4 - 8,5 mm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): sono da 3 a 8 per capolino, femminili e sono disposti su una sola serie; la forma è ligulata (zigomorfa);
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi (da 5 a 19) con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi.
*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[11]
  • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa, mentre all'apice è eretta-ligulata; la ligula può terminare con alcuni denti; il colore è bianco;
  • fiori del disco: la forma è imbutiforme-tubulare bruscamente divaricata in 5 lobi; i lobi, eretti, hanno una forma triangolare; il colore è bianco o crema.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) alla base sono troncate e sono lievemente auricolate (molto raramente sono speronate o hanno una coda); le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte e lanceolate; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).[10][12]
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.[6] Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti, brevi o lunghi a seconda della specie) e con le linee stigmatiche marginali separate.[13] I due bracci dello stilo sono da lanceolati a lineari-lanceolati e papillosi.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo;

  • achenio: gli acheni, con forme da strettamente obconiche a cilindriche e superficie liscia, hanno 4 - 10 nervature longitudinali e sono ricoperti da densi peli sericei-strigosi;
  • pappo: il pappo è formato da 2 - 3 serie di 25 - 50 setole colorate da bianco a marrone, svasate apicalmente.

Biologia

Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

Le specie di questo genere sono distribuite in America del Nord (costa pacifica e atlantica).[3]

Sistematica

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[14], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[15] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[16]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]

Filogenesi

La tribù Astereae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae) comprende circa 40 sottotribù. In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 5 principali lignaggi:[2]

  • Basal grade: include alcuni generi isolati, il gruppo "South American-Oceania", alcune sottotribù africane e il gruppo dei generi legnosi del Madagascar.
  • Bellis lineage: comprende le sottotribù eurasiatiche e una sottotribù africana.
  • Aster lineage: include i generi asiatici di Asterinae e i principali gruppi dell'Australia e dell'Oceania.
  • Baccharis lineage: include alcuni gruppi sudamericani.
  • North American lineage: include la vasta gamma di sottotribù del Nordamerica, Messico e alcuni gruppi distribuiti nel Sudamerica.

Il genere Sericocarpus (insieme alla sottotribù Solidagininae ) è incluso nel lignaggio "North American lineage". La sottotribù attualmente è divisa in 6 gruppi informali. Il genere di questa voce appartiene al "Sericocarpus group" (è l'unico componente del gruppo).[2] Le specie di questo genere sono state inizialmente incluse nel genere Aster, ma dati ricavati dalle sequenze del DNA mostrano in modo conclusivo che Sericocarpus è più strettamente correlato a Solidago che ad altre specie di astri nordamericani.[4]

I caratteri distintivi del genere sono:[10]

  • le brattee involucrali sono carenate con una singola vena centrale verde e bianca e con all'apice una evidente punta;
  • i fiori sia del raggio che del disco sono gialli;
  • i frutti acheni sono cosparsi da dense setole sericee.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 18.[10]

In precedenti trattazioni le specie di questo genere erano descritte all'interno del genere Aster L.:[4]

  • Aster subg. Sericocarpus (Nees) A. G. Jones
  • Aster sect. Sericocarpus (Nees) Semple
  • Aster sect. Serratifolii Loudon

Elenco delle specie

Questo genere ha 6 specie:[3]

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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