Difluoruro di kripton
Template:S Template:Composto chimico Il difluoruro di kripton è un composto chimico binario del kripton(II) con il fluoro, avente formula chimica KrF2. È un composto isoelettronico di valenza al più noto difluoruro di xenon, ma molto meno stabile di quest'ultimo ed è uno dei più forti ossidanti che si conoscano.[1]
È stato il primo composto del kripton ad essere stato scoperto.[2] Si presenta come un solido cristallino incolore e volatile. Reagisce con forti acidi di Lewis per formare complessi dei cationi molecolari KrF+ e Kr2FTemplate:Apici e pedici.[3]
Proprietà e struttura
Il difluoruro di kripton, diversamente dal difluoruro di xenon (ΔHƒ° = -164 kJ/mol), è un composto endotermico, ΔHƒ° = +60 kJ/mol ed anche alquanto meno stabile cineticamente, tendendo a decomporsi sopra a 0°C.[4] Lo si può ottenere sottoponendo a scariche elettriche una miscela di kripton e fluoro a -183 °C.[5]
Il difluoruro di kripton allo stato solido è dimorfico, con una fase alfa, più stabile alle temperature più basse, e una fase beta, più stabile a quelle più alte, indicativamente sopra a circa -80 °C.[6] In quest'ultima la cella elementare è tetragonale a corpo centrato. La molecola KrF2 risulta essere lineare, come atteso dal modello VSEPR, e la distanza Kr−F è di Template:M,[6] sensibilmente più corta di quella Xe–F (197,73 pm).[7]
Reazioni
Il difluoruro di kripton è un potentissimo ossidante e fluorurante, portando gli elementi a stati di ossidazione non comuni. È risaputo come una soluzione acquosa concentrata di HCl e HNO3 (≈ 3:1, detta Acqua regia) riesca ad ossidare l'oro da Au0 ad Au3+; a contatto con un forte eccesso di KrF2 l'oro passa da stato di ossidazione 0 a +5 secondo la seguente reazione:
Portando il sale ottenuto ad una temperatura compresa tra i 60 e i 65 °C, esso si decompone e in tal modo fornisce il potente acido di Lewis pentafluoruro aurico AuF5:[5][8]
Questo può anche essere usato per ossidare/fluorurare lo xenon fino al suo esafluoruro:[9]
3 KrF2 + Xe → XeF6 + 3 Kr
La reazione di KrF2 con il pentafluoruro di antimonio fornisce il sale [KrF]+[SbF6]−:[3]
KrF2 + SbF5 → [KrF]+[SbF6]−
In questa forma il catione KrF+ riesce ad ossidare/fluorurare gli alogeni centrali in BrF5 e in ClF5 allo stato di ossidazione +7, dando rispettivamente [BrF6]+[SbF6]− e [ClF6]+[SbF6]−.[1][10]
KrF2 può ossidare/fluorurare l'argento metallico non solo a Ag(II) dando AgF2,[5] ma anche fino a Ag(III) dando il trifluoruro AgF3.[11][12]
Note
- ↑ 1,0 1,1 Template:Cita libro
- ↑ Template:Cita pubblicazione
- ↑ 3,0 3,1 Template:Cita pubblicazione
- ↑ Template:Cita libro
- ↑ 5,0 5,1 5,2 Template:Cita libro
- ↑ 6,0 6,1 Template:Cita pubblicazione
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Bibliografia
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- J.E. Huheey, E.A. Keiter, R.L. Keiter, Chimica Inorganica, Piccin, 1993, ISBN 88-299-1470-3.
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Collegamenti esterni
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