Notazione polacca

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La notazione polacca è una particolare sintassi atta a denotare formule matematiche e algoritmi, caratterizzata dal fatto che gli operatori si trovano tutti a sinistra degli argomenti. Per questo motivo, viene anche detta notazione prefissa. Se l'interprete conosce in anticipo l'arietà di ogni operatore, la notazione polacca permette di descrivere univocamente qualsiasi formula o algoritmo senza utilizzare parentesi o altri elementi sintattici di separazione.

Deve il suo nome a Łukasiewicz, che la utilizzò per la prima volta intorno all'anno 1920 per semplificare il calcolo proposizionale; egli stesso ha dichiarato: Template:Quote

Template:Quote Sebbene non sia più di moda nell'ambito della logica, ha con il tempo acquisito una certa importanza in informatica. È parente stretta della più nota notazione polacca inversa (o notazione postfissa) che funziona in modo speculare (gli operatori si scrivono a destra, gli argomenti a sinistra).

Esempi

La formula in notazione infissa (standard):

2+(3×4),

se trascritta in notazione polacca diventa:

+2(×3 4)

o più semplicemente:

+2×3 4

La notazione non è equivoca, dato che sappiamo che l'operatore "×" prenderà come argomenti i primi due argomenti disponibili (3 e 4), e restituirà un altro valore; similmente, "+" prenderà due argomenti: il risultato dell'operazione precedente è 14.

Supponendo ora di avere un operatore "mod" che presi due parametri interi α e β restituisca il resto della divisione intera α/β ed un operatore "=" che dati due parametri α e β restituisca Vero se hanno lo stesso valore e Falso altrimenti, l'espressione in notazione polacca

=modn 3 0

restituisce Vero se e solo se il numero n è multiplo di 3.

Note


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