Teorema della base di Hilbert

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In matematica, il teorema della base di Hilbert è un risultato dell'algebra commutativa, fondamentale nello studio degli anelli noetheriani. Esso afferma che, se A è noetheriano, allora l'anello dei polinomi A[x] è ancora noetheriano; ricorsivamente, questo dimostra che A[x1,,xn], così come ogni A-algebra finitamente generata, è un anello noetheriano.

Il teorema è stato dimostrato per la prima volta da David Hilbert nel 1888 nel caso in cui A è un campo, e poi generalizzato nella forma attuale da Emmy Noether. Una dimostrazione costruttiva (a differenza di quella di Hilbert) fu data da Paul Gordan nel 1900.[1]

Il risultato è anche importante in geometria algebrica, in quanto dimostra che ogni insieme algebrico può essere definito da un numero finito di equazioni polinomiali.

Dimostrazione

Supponiamo per assurdo che A[x] non sia noetheriano; allora, esiste un ideale IA[x] non finitamente generato. Costruiamo una successione p0,p1,,pn, di polinomi nel modo seguente:

  • p0 è un elemento di I di grado minimo (tra gli elementi di I);
  • pn è un elemento di I(p0,,pn1) di grado minimo tra gli elementi di I(p0,,pn1).

Sia ai il coefficiente direttore di pi, e sia di il grado di pi.

Sia J l'ideale di A generato dagli ai; poiché A è noetheriano, J è finitamente generato. In particolare, J è generato da a0,,aN1 per un certo intero N.

In particolare, si può scrivere aN=i=0N1eiai, eiA; consideriamo il polinomio

q(x):=i=0N1eixdNdipi(x).

Per definizione, q(x) appartiene a (p0,,pN1); inoltre, q(x) è un polinomio di grado dN il cui coefficiente direttore è i=0N1eiai=aN. In particolare, il polinomio

q(x)pN(x)

è un polinomio di grado dN1 che appartiene a I (perché vi appartengono sia q(x) che pN(x)) ma non a (p0,,pN1) (perché vi appartiene q(x) ma non pN(x)). Questo tuttavia contrasta con la scelta di pN come polinomio di grado minimo in I(p0,,pN1): di conseguenza, I deve essere un ideale finitamente generato, e A[x] è un anello noetheriano.

Note

Bibliografia

Collegamenti esterni

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