Silano

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Il silano, o tetraidruro di silicio,[1] è il più semplice composto chimico del silicio con l'idrogeno, avente formula chimica SiH4, analoga a quella del metano CH4. Da esso deriva il gruppo funzionale silile, –SiH3, analogo al metile –CH3. Questo gruppo compare in chimica organometallica, come pure il suo derivato trimetilsilile –Si(CH3)3, e compare anche nella cosiddetta chimica inorganometallica.[2]

A temperatura ambiente il silano si presenta come un gas incolore (Teb. = -112 °C; Tcritica = -3 °C),[3] dall'odore intenso e molto sgradevole, diversamente dal metano che è inodore;[4] è molto tossico per inalazione e fortemente irritante per la pelle; è facilmente infiammabile[5] e si presume anche essere anche piroforico:[6] subisce spontaneamente la combustione in aria senza necessità di venire acceso. Tuttavia, alcuni sostengono che il silano puro sia stabile e che sia la presenza in esso di impurezze di silani omologhi superiori, formatisi durante la sua produzione, a causarne la piroforicità.

Struttura e proprietà

La molecola del silano è isoelettronica di valenza con quella del metano, del quale prende il nome per analogia, ed ha analoga forma tetraedrica: l'atomo di silicio, ibridato sp3, è al centro di un tetraedro regolare ai cui vertici si trovano i quattro atomi di idrogeno; la simmetria della molecola è quindi Td e il suo momento dipolare è nullo.[7]

Il legame Si–H, da indagini di spettroscopia infrarossa e Raman, risulta essere lungo 148,06 pm,[8] notevolmente più lungo del C–H in CH4 (108,70 pm), e ciò in accordo qualitativo con l'andamento dei raggi covalenti: 76 pm per C e 111 pm per Si, con una leggera elongazione di 6 pm in quest'ultimo caso.[9]

Una differenza di rilievo rispetto al metano è che l'atomo di silicio nel silano è allo stato di ossidazione +4 (il massimo per Si), invece del -4 del carbonio nel metano; questo perché H è un po' più elettronegativo di Si. Il silano è un composto endotermico (ΔHƒ° = +34,70 kJ/mol),[10] altra differenza con il metano, che invece è esotermicoHƒ° = -74,60 kJ/mol).[11]

Il tetraidruro di silicio è anche il più semplice dei silani, idruri di silicio contenenti anche legami Si–Si, del tutto analoghi formalmente agli idrocarburi saturi e aventi formula generale SinH2n+2, del tutto simile a quella degli alcani.[1]

Sintesi

Il silano può essere prodotto su piccola scala dalla reazione con l'acido cloridrico di siliciuri di metalli attivi, in particolare quello di magnesio:[12]

Mg2Si + 4 HCl → 2 MgCl2 + SiH4

Su scala industriale il silano è prodotto a partire dallo stato metallurgico del silicio in un processo in due tappe:

Si+3HClSiHClA3+HA2
  • Poi, il triclorosilano è riscaldato a riflusso su una base resinosa che contiene un catalizzatore; viene così promossa la redistribuzione spontanea degli atomi di idrogeno in modo da stare tutti insieme sullo stesso atomo di silicio e altrettanto per quelli di cloro, per dare quindi tetracloruro di silicio e tetraidruro di silicio; questo in ossequio al fenomeno detto di simbiosi, il quale si verifica parimenti con il carbonio al posto del silicio, sebbene in altre condizioni di reazione:[13][14]
4SiHClA3SiHA4+3SiClA4

I catalizzatori più comunemente usati per questo processo sono alogenuri metallici con apprezzabile acidità di Lewis, specialmente il cloruro di alluminio.

Applicazioni

Sopra i 690 K (417 °C), il silano si decompone in silicio ed idrogeno; può quindi essere usato per le deposizioni chimiche di silicio da fase vapore (tecnica CVD) nell'industria dei semiconduttori.

Note

Voci correlate

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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