Tripleurospermum

Da testwiki.
Versione del 17 mar 2025 alle 11:40 di imported>FrescoBot (Bot: numeri di pagina nei template citazione)
(diff) ← Versione meno recente | Versione attuale (diff) | Versione più recente → (diff)
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Template:Tassobox

Tripleurospermum Sch.Bip., 1844 è un genere di piante angiosperme dicotiledoni della famiglia delle Asteraceae, sottofamiglia Asteroideae, tribù Anthemideae (Eurasian grade) e sottotribù Anthemidinae.[1][2][3]

Etimologia

Il nome del genere deriva da tre parole della lingua greca antica: "treis" (= tre), "pleura o pleuron" (= costola o coste) e "sperma" (= seme), e fa riferimento alla particolare struttra degli acheni.[4]

Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Carl Heinrich Schultz (1805-1867) nella pubblicazione " Ueber die Tanaceteen...Haardt" (Tanaceteen 31) del 1844.[5]

Descrizione

Il portamento
Tripleurospermum auriculatum
Le foglie
Matricaria maritima leaves
Infiorescenza
Tripleurospermum maritimum
I fiori
Tripleurospermum inodorum

Portamento. Le specie di questo genere sono annuali, bienni oppure perenni, con habitus erbaceo. L'indumento può essere assente o formato da peli basifissi. Queste piante sono inodori.[6][7][8][3][9][10][11][12]

Fusto. La parte aerea, con 1 - 5 steli per pianta, in genere è eretta ascendente o procombente, semplice o ramosa. La superficie può essere glabra o scarsamente pelosa (peli basifissi). Le radici sono fittonanti. Altezza media: 5 - 80 cm.

Foglie. Le foglie lungo il fusto sono disposte in modo alterno, picciolate o sessili. Sono presenti delle foglie basali appassite alla fioritura (non marcescenti). La lamina con forme oblunghe varia da strettamente dentata-lobata (3 - 5 lobi) a 1-3-pennatosetta. I margini finali sono seghettati o crenati. Le facce sono glabre o scarsamente pelose.

Infiorescenza. Le sinflorescenze comprendono sia capolini solitari che raggruppati in corimbi più o meno densi. Le infiorescenze vere e proprie sono composte da un capolino terminale di tipo sia radiato, disciforme o discoide, normalmente con fiori eterogami (raramente omogami)). La struttura dei capolini è quella tipica delle Asteraceae: un peduncolo sorregge un involucro, con forme da emisferiche a coppa, composto da 28 - 60 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: fiori del raggio e fiori del disco. Le brattee, ampie o strette e a consistenza erbacea (brune o nere e scariose sui margini), sono disposte in modo più o meno embricato su più serie (da 2 a 5). Il ricettacolo, convesso o conico, è sprovvisto di pagliette avvolgenti la base dei fiori. Diametro dei capolini: 8 - 12 mm.

Fiori. I fiori sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Si distinguono in:

  • fiori del raggio (esterni): da 10 a 34 per capolino, sono femminili, fertili e disposti su una sola serie; la forma è ligulata (zigomorfa); a volte possono mancare o essere sterili o neutri;
  • fiori del disco (centrali): sono più numerosi (da 300 a 500) con forme brevemente tubulose (attinomorfe); sono ermafroditi fertili.
*/x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[13]
  • Corolla:
    • fiori del raggio: la forma della corolla alla base è più o meno tubulosa-imbutiforme (a volte pelosa), mentre all'apice è ligulata; la ligula può terminare con alcuni denti; il colore è bianco o rosa pallido;
    • fiori del disco: la forma è tubulare-cilindrica bruscamente divaricata (con forme strettamente campanulate) in 5 lobi; i lobi, patenti o eretti, hanno una forma deltata o più o meno lanceolata ed hanno delle sacche di resina; il colore può essere giallo o raramente verdastro.
  • Androceo: l'androceo è formato da 5 stami (alternati ai lobi della corolla) sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo. Le antere possono essere sia di tipo basifisso che mediofisso. Il tessuto dell'endotecio non è polarizzato. Il polline è sferico con un diametro medio di circa 25 micron; è tricolporato (con tre aperture sia di tipo a fessura che tipo isodiametrica o poro) ed è echinato (con punte sporgenti).
  • Gineceo: l'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è profondamente bifido (con due stigmi divergenti) e con le linee stigmatiche marginali separate o contigue. I due bracci dello stilo hanno una forma troncata e possono essere papillosi o ricoperti da ciuffi di peli.

Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo (a volte il pappo può mancare). La sezione degli acheni si presenta triquetra: hanno due sacche di resina e 3 (1 abassiale e 2 laterali) distinte coste. La superficie è rugosa o tubercolata. Il pappo di solito è formato da una piccola coppa di squame (auricolate) oppure è assente. Il pericarpo può contenere delle cellule mucillaginifere, mentre le sacche di resina sono generalmente due.

Biologia

Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[7][8]
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo (se presente) il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).

Distribuzione e habitat

Le specie di questo genere sono distribuite in tutto l'emisfero settentrionale.[2]

Specie della zona alpina

L'unica specie della flora italiana del genere Tripleurospermum vive nelle Alpi. La tabella seguente mette in evidenza alcuni dati relativi all'habitat, al substrato e alla distribuzione di questa specie.[14].

Specie Comunità
vegetali
Piani
vegetazionali
Substrato pH Livello trofico H2O Ambiente Zona alpina
Tripleurospermum inodorum 2 subalpino
montano
collinare
Ca - Si neutro alto umido B1 B2 tutto l'arco alpino
Legenda e note alla tabella.

Substrato: con “Ca/Si” si intendono rocce di carattere intermedio (calcari silicei e simili).
Zona alpina: vengono prese in considerazione solo le zone alpine del territorio italiano (sono indicate le sigle delle province).
Comunità vegetali: 2 = comunità terofitiche pioniere nitrofile.
Ambienti: B1 = campi, colture e incolti; B2 = ambienti ruderali, scarpate.

Sistematica

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[15], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[16] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[17]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][10][9]

Filogenesi

Il gruppo di questa voce è descritto nella tribù Anthemideae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). In base alle ultime ricerche nella tribù sono stati individuati (provvisoriamente) 4 principali lignaggi (o cladi): "Southern hemisphere grade", "Asian-southern African grade", "Eurasian grade" e "Mediterranean clade". Il genere Tripleurospermum (insieme alla sottotribù Anthemidinae) è incluso nel clade Eurasian grade.[3].

Nella struttura interna della sottotribù si individuano due cladi. Il genere di questa voce fa parte del clade comprendente i generi Anthemis, Cota e Nananthea.[3]

Le specie del genere Tripleurospermum sono state spesso incluse nel genere simile Matricaria. Il genere di questa voce si distingue da quest'ultimo per gli acheni a 3 coste e con 2 sacche di resina rispetto agli acheni di Matricaria con 5 coste senza sacche apicali e per il ricettacolo pieno (privo di cavità). Inoltre Tripleurospermum produce flavonoidi 7-glicosidi rispetto a 3-glicosidi di Matricaria.[11]

I caratteri distintivi del genere sono:[9]

  • gli acheni hanno due sacche di resina e 3 (1 abassiale e 2 laterali) distinte coste;
  • la sezione degli acheni si presenta triquetra.

Il numero cromosomico delle specie di questo genere è: 2n = 18 (specie poliploidi).[9]

In base all'"orologio molecolare", questo genere ha iniziato a divergere circa 3 milioni di anni fa.[18]

Elenco delle specie

Questo genere ha 41 specie:[2] Template:Div col

Template:Div col end

Specie della flora spontanea italiana

Nella flora spontanea italiana è presente la seguente specie:[12]

Sinonimi

Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]

  • Dibothrospermum Knaf
  • Gastrostylum Sch.Bip.
  • Gastrosulum Sch.Bip.
  • Rhytidospermum Sch.Bip.
  • Trallesia Zumagl.

Alcune specie

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

Template:Interprogetto

Collegamenti esterni

Template:Portale