Senecio fontanicola
Il senecione delle sorgenti (nome scientifico Senecio fontanicola Grulich & Hodálová, 1994) è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae (sottofamiglia Asteroideae).[1][2]
Etimologia
Il nome generico (Senecio) deriva dal latino senex che significa “vecchio uomo” e fa riferimento al ciuffo di peli bianchi (pappo) che sormonta gli acheni, che ricorda la chioma di un vecchio.[3] L'epiteto specifico ( fontanicola) è pertinente alle sorgenti o alle fontane, ossia è una specie che cresce in acqua corrente.[4]
Il nome scientifico della specie è stato definito dai botanici Vít Grulich (1956-2022) e Iva Hodálová nella pubblicazione " Phyton. Annales rei Botanicae. Horn (Austria)" ( Phyton (Horn) 34(2): 261) del 1994.[5]
Descrizione
Habitus. Le piante di questa specie hanno un habitus di tipo erbaceo perenne. La forma biologica è elofita (He), sono piante semi-acquatiche con la base e le gemme perennanti sommerse, ma con il fusto e le foglie aeree. Sono solitamente presenti nelle paludi e sulle rive dei laghi, terreni acquitrinosi dove formano i canneti. Altezza media: 5 - 7 dm.[6][7][8][9][10][11]
Radici. Le radici in genere sono secondarie da rizoma e possono essere fibrose. Il rizoma è orizzontale e colorato di scuro.
Fusto. La parte aerea è più o meno eretta; semplice o ramosa. Il fusto è striato, glabro o con peli ghiandolari.
Foglie. Le foglie in genere sono cauline disposte in modo alternato. Sono picciolate o sessili (quelle superiori). La forma della lamina (foglie inferiori) è intera con forme oblanceolate, apice acuto e margini dentellati. Le foglie medie superiori sono progressivamente ridotte. La lamina è decorrente lungo il fusto. Dimensione delle foglie: larghezza 2 - 3,5 cm; lunghezza 15 – 30 cm.
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono composte da numerosi capolini organizzati in formazioni corimbose ampie. Le infiorescenze vere e proprie sono formate da un capolino terminale peduncolato di tipo radiato. Alla base dell'involucro (la struttura principale del capolino) è presente un calice formato da 2 - 4 brattee fogliacee (sono lunghe la metà dell'involucro). I capolini sono formati da un involucro, con forme da cilindriche a campanulate, composto da diverse brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori di due tipi: quelli esterni del raggio e quelli più interni del disco. Le brattee, 13 per involucro e lunghe 8 mm, sono disposte in modo embricato di solito su una o due serie e possono essere connate alla base. Il ricettacolo è nudo (senza pagliette a protezione della base dei fiori); la forma è piatta e spesso è denticolato. Diametro dei capolini: 6 – 8 mm.
Fiori. I fiori (fiori ligulati: 5 - 6 per capolino) sono tetra-ciclici (formati cioè da 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (calice e corolla formati da 5 elementi). Sono inoltre ermafroditi, più precisamente i fiori del raggio (quelli ligulati e zigomorfi) sono femminili; mentre quelli del disco centrale (tubulosi e actinomorfi) sono bisessuali o a volte funzionalmente maschili.
- */x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[12]
- Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
- Corolla: nella parte inferiore i petali della corolla sono saldati insieme e formano un tubo. In particolare le corolle dei fiori del disco centrale (tubulosi) terminano con delle fauci dilatate a raggiera con cinque lobi. Nella corolla dei fiori periferici (ligulati) il tubo si trasforma in un prolungamento ligulato, terminante più o meno con cinque dentelli. Il colore delle corolle di norma è giallo. Lunghezza delle ligule: 10 – 12 mm.
- Androceo: gli stami sono 5 con dei filamenti liberi. La parte basale del collare dei filamenti può essere dilatata. Le antere invece sono saldate fra di loro e formano un manicotto che circonda lo stilo. Le antere normalmente sono senza coda ("ecaudate"). La struttura delle antere è di tipo tetrasporangiato, raramente sono bisporangiate. Il tessuto endoteciale è radiale o polarizzato. Il polline è tricolporato (tipo "helianthoid").[13]
- Gineceo: lo stilo è biforcato con due stigmi nella parte apicale. Gli stigmi sono troncati; possono avere un ciuffo di peli radicali o in posizione centrale; possono inoltre essere ricoperti da minute papille; altre volte i peli sono di tipo penicillato. Le superfici stigmatiche sono due e separate. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.
- Antesi: da giugno a luglio.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. La forma degli acheni è più o meno affusolata. La superficie è percorsa da alcune coste longitudinali con ispessimenti marginali e può essere glabra. Non sempre il carpoforo è distinguibile. Il pappo, persistente o caduco, è formato da numerose setole snelle e bianche (lisce o barbate); le setole possono inoltre essere connate alla base. Lunghezza degli acheni: 3 – 4 mm.
Biologia
Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).
Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
Dispersione: i semi (gli acheni) cadendo a terra sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). In questo tipo di piante avviene anche un altro tipo di dispersione: zoocoria. Infatti gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio disperdendo così anche su lunghe distanze i semi della pianta. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche a distanza di alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
Distribuzione e habitat

Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Endemico / Est-Alpico.
Distribuzione: in Italia questa specie è molto rara e si trova solamente nel Nord-Est. Fuori dall'Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova in Austria e Svizzera.[15] Nel resto dell'Europa si trova nella Penisola Balcanica.[2]
Habitat: l'habitat preferito per queste piante sono le torbiere basse. Il substrato preferito è calcareo con pH basico, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere umido.
Distribuzione altitudinale: sui rilievi alpini, in Italia, queste piante si possono trovare fino a 300 Template:M s.l.m.; nelle Alpi frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e in parte quello montano (oltre a quello planiziale).
Fitosociologia: areale alpino
Dal punto di vista fitosociologico alpino Senecio fontanicola appartiene alla seguente comunità vegetale:[15]
- Formazione: delle comunità delle paludi e delle sorgenti
- Classe: Scheuchzerio-Caricetea fuscae
- Ordine: Caricetalia davallianae
- Alleanza: Caricion davallianae
- Associazione: Schoenenion nigricantis
- Alleanza: Caricion davallianae
- Ordine: Caricetalia davallianae
- Classe: Scheuchzerio-Caricetea fuscae
- Formazione: delle comunità delle paludi e delle sorgenti
Tassonomia
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[16], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[17] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[18]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][9][10]
Filogenesi
Il genere di questa voce appartiene alla sottotribù Senecioninae della tribù Senecioneae (una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae). La struttura della sottotribù è molto complessa e articolata (è la più numerosa della tribù con oltre 1.200 specie distribuite su un centinaio di generi) e al suo interno sono raccolti molti sottogruppi caratteristici le cui analisi sono ancora da completare. Il genere di questa voce è il principale della sottotribù con quasi 1500 specie. Nell'ambito della filogenesi delle Senecioninae Senecio è polifiletico e molti sue specie sono attualmente "sparse" tra gli oltre 100 generi della sottotribù. Senecio s.str. è posizionato più o meno alla base della sottotribù (è uno dei primi generi che si sono separati).[10]
Il genere di questa voce fa parte dell'"Aggregato di Senecio doria" insieme alla specie Senecio doria. Questo gruppo è caratterizzato da erbe perenni alte fino 15 dm, da foglie lanceolate molto allungate, da ampie sinflorescenze formate da molti capolini e da involucri cilindrici con brattee esterne e interne poco differenziate.[11]
La specie Senecio fontanicola è individuata dai seguenti caratteri specifici:[11]
- queste piante sono alte 5 - 7 dm;
- le foglie hanno delle forme oblanceolate.
Il numero cromosomico della specie è 2n = 40.[11]
Sinonimi
Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]
- Senecio doria subsp. forojuliensis Zenari, 1947
- Senecio doria var. golae Zenari, 1947
- Senecio doria subvar. intermedius Zenari, 1947
- Senecio doria var. subdecurren s Zenari, 1947
Specie simili
Le due specie dell'"Aggregato di Senecio doria si distinguono per i seguenti caratteri:[11]
- Senecio doria: le piante sono alte 5 - 15 dm; le foglie hanno delle forme lineari-spatolate con dimensioni: 3 - 10 x 15 – 40 cm;
- Senecio fontanicola: le piante sono alte 5 - 7 dm; le foglie hanno delle forme oblanceolate con dimensioni: 2 - 6 x 15 – 30 cm;
Note
- ↑ 1,0 1,1 Template:Cita pubblicazione
- ↑ 2,0 2,1 2,2 Template:Cita web
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- ↑ 10,0 10,1 10,2 Template:Cita.
- ↑ 11,0 11,1 11,2 11,3 11,4 Template:Cita.
- ↑ Template:Cita libro
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- ↑ 15,0 15,1 15,2 Template:Cita.
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- ↑ Template:Cita web
Bibliografia
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Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
- Senecio fontanicola Royal Botanic Gardens KEW - Database