Stephenson 2-18
Stephenson 2-18 (St2-18), nota anche come Stephenson 2 DFK 1 o RSGC2-18, è una stella supergigante rossa o forse ipergigante rossa, situata nella costellazione dello Scudo. Si trova vicino all'ammasso aperto Stephenson 2, che si trova a circa Template:Converti di distanza dalla Terra, e si presume che faccia parte di un gruppo di stelle situate a una distanza simile.
È tra le più grandi stelle conosciute e una delle supergiganti rosse più luminose, con un raggio che venne stimato intorno a Template:M volte quello del Sole (R☉),[1]Template:Efn che corrisponde a un volume quasi 10 miliardi di volte più grande del Sole. Se collocata al centro del Sistema Solare, la sua fotosfera inghiottirebbe l'orbita di Saturno. Esistono numerose incertezze però sulle dimensioni reali della stella, anche perché un raggio così grande è considerevolmente superiore a quello dei modelli teorici delle più grandi supergiganti rosse previsto dalla teoria dell'evoluzione stellare (circa Template:M)[2][1]
Storia delle osservazioni

L'ammasso aperto Stephenson 2 è stato scoperto dall'astronomo statunitense Charles Bruce Stephenson nel 1990 nei dati ottenuti da un'indagine nell'infrarosso profondo[3]. L'ammasso è anche noto come RSGC2, uno dei numerosi massicci ammassi aperti nello Scudo, ciascuno contenente più supergiganti rosse.
Alla stella più brillante nella regione dell'ammasso è stato assegnato l'identificatore 1 in prima analisi delle proprietà dei suoi componenti. Tuttavia, non è stata considerata un membro di Stephenson 2 a causa della sua posizione periferica, della luminosità anormalmente elevata e del moto proprio leggermente atipico. In uno studio successivo, alla stessa stella fu attribuito il numero 18 e assegnata a un gruppo di stelle periferiche chiamato Stephenson 2 SW, presumibilmente poste a una distanza simile dall'ammasso centrale. La stella viene spesso identificata con la designazione Template:Tutto attaccato (abbreviazione di Stephenson 2-18), seguendo la numerazione di Deguchi (2010). Per ridurre la confusione derivante dall'uso dello stesso numero per stelle diverse e numeri diversi per la stessa stella, alle designazioni di Davis (2007) viene spesso assegnato un prefisso DFK o D, per esempio Stephenson 2 DFK 1.
Caratteristiche fisiche
Template:Tutto attaccato mostra i tratti e le proprietà di una supergigante rossa molto luminosa ed estrema, con un tipo spettrale tardivo di M6, che è insolito per una stella supergigante. Questo la colloca nell'angolo in alto a destra del diagramma Hertzsprung-Russell.
Un calcolo per trovare la luminosità bolometrica adattando la distribuzione spettrale di energia (SED) fornisce alla stella una luminosità di quasi Template:M, con una temperatura effettiva di Template:M, che corrisponde a un raggio molto ampio di Template:Converti, il che la renderebbe notevolmente più grande e più luminosa dei modelli teorici delle più grandi e luminose supergiganti possibili (circa Template:M e Template:M rispettivamente). Un calcolo alternativo, ma più vecchio del 2010, assumendo ancora l'appartenenza all'ammasso di Stephenson 2 a Template:Converti ma basato su lunghezze d'onda del flusso luminoso di Template:M, danno una luminosità molto più bassa e relativamente modesta di Template:M[4]. Un calcolo più recente, basato sull'integrazione SED e ipotizzando una distanza di Template:Converti, fornisce una luminosità bolometrica di Template:M sebbene gli autori dubitino che la stella sia effettivamente un membro dell'ammasso a quella distanza;[5] già nel 2012 infatti uno studio di Verheyen e colleghi escludeva l'appartenenza della stella all'ammasso Stephenson 2, in quanto lo studio sulla velocità radiale dell'ammasso risultò essere di 109 km/s, contro gli 89 km/s della stella.[6]
Note
Fonti
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