Xanthopappus subacaulis

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Xanthopappus subacaulis C.Winkl., 1892 è una specie di pianta della famiglia delle Asteraceae. Questa specie è anche l'unica del genere Xanthopappus C.Winkl., 1892.[1][2][3][4][5]

Descrizione

Le specie di questo gruppo sono delle erbe perenni con piccoli cauli. Nelle radici sono sempre presenti dei condotti resinosi, meno frequenti nelle parti aeree; mentre solamente nelle parti aeree sono presenti delle cellule latticifere.[5][6][7][8]

Le foglie possono essere di due tipi radicali e caulinari (con picciolo spinoso e rigido lungo 2 – 10 cm). Sono spinose e quelle caulinari sono decorrenti a disposizione alterna. La lamina, con forme strettamente ellittiche (lunghezza 20 – 30 cm; larghezza 5 – 8 cm), in genere ha i bordi lobati e spinosi. I segmenti (o lobi laterali della foglia) sono 8 - 12 paia, con forme da strettamente ellittiche a ovato-triangolari e con denti triangolari o lobi dentati con spine apicali rigide gialle. La superficie superiore è verde e glabra, quella inferiore è grigiastra e fittamente ragnatelosa.

Le infiorescenze sono composte da capolini lungamente peduncolati solitari o in formazioni corimbose (fino a 20); i capolini all'antesi sono annuenti. I capolini contengono solo i fiori tubulosi i quali sono ermafroditi (capolini omogami). I capolini sono formati da un involucro a forma più o meno campanulata (diametro 6 centimetri) composto da alcune brattee spinose (quelle interne sono scariose) disposte su più serie (8 - 9 file) all'interno delle quali un ricettacolo alveolato (o in altre specie setoso) fa da base ai fiori tutti tubulosi. Le squame dell'involucro, coriacee e con forme da lineari a lanceolate, sono disposte in modo embricato.

I fiori sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calicecorollaandroceogineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono ermafroditi e actinomorfi.

  • /x K , [C (5), A (5)], G 2 (infero), achenio[9]
  • Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame.
  • Corolla: la corolla, più o meno attinomorfa, in genere è colorata di giallo con corti lobi incurvati all'apice (dimensione: 3,5 cm).
  • Androceo: gli stami sono 5 con filamenti glabri, liberi e distinti, mentre le antere sono saldate in un manicotto (o tubo) circondante lo stilo. Le antere hanno delle brevi appendici.[10]
  • Gineceo: lo stilo è filiforme; gli stigmi dello stilo sono due divergenti. L'ovario è infero uniloculare formato da 2 carpelli.

Gli acheni, con forme obovoidi, glabri e faccia rugosa, sono provvisti di un pappo le cui setole barbato-scabre sono decidue e alla base sono connate in un anello. Il pappo, giallastro lungo 2,5 - 3,5 cm, è inserito su una piastra apicale all'interno di una anello di tessuto parenchimatico.

Fioritura: da luglio a settembre.

Biologia

  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama).
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento per merito del pappo – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria).

Distribuzione

Questa specie si trova soprattutto in Cina (prati, steppe e pendii aridi da 2400 - 4000 metri sul livello del mare).[2]

Tassonomia

La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[11], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[12] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[13]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1]

La tribù Cardueae (della sottofamiglia Carduoideae) a sua volta è suddivisa in 12 sottotribù (la sottotribù Onopordinae è una di queste).[4][5][7][14]

Il genere Xanthopappus appartiene alla sottotribù Onopordinae (tribù Cardueae, sottofamiglia Carduoideae). In precedenza il genere era descritto nel gruppo informale "Onopordum Group" all'interno della sottotribù Carduinae.[4][5][7][15]

Nell'ambito della sottotribù, divisa in due cladi principali, il genere di questa voce fa parte del secondo clade e si trova vicino ai generi Alfredia, Ancathia e Lamyropappus. In passato era descritto come sinonimo di Alfredia.[14][15]

Note

Bibliografia

Voci correlate

Altri progetti

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