Teorema della scatola di flusso

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In matematica e in particolare in analisi matematica, il teorema della scatola di flusso è un risultato fondamentale nella teoria dei campi vettoriali ed è di particolare interesse nella teoria dei sistemi dinamici. Tale teorema asserisce che preso un campo vettoriale differenziabile e un qualsiasi punto non singolare del campo, in un intorno sufficientemente piccolo del punto il campo è diffeomorfo a un campo costante.

Teorema

Premesse

Sia 𝒟 un dominio aperto di n e, detto k1 un intero, sia vCk(𝒟,n) un campo vettoriale di classe Ck da 𝒟 a n.

Un punto x𝒟 è singolare per il campo v se v(x)=0.

Se ϕ:U𝒟n è un Ck+1-diffeomorfismo, allora il risultato dell'azione di ϕ su v, detto push-forward di v tramite ϕ, è un campo vettoriale ϕ*v:ϕ(U)n di classe Ck così definito ϕ*v(y)=dϕϕ1(y)v(ϕ1(y)), dove dϕ è il differenziale di ϕ. In questo contesto si dice che il campo v è diffeomorfo al campo ϕ*v tramite ϕ.

Enunciato

Sia vCk(𝒟,n) con 𝒟 un dominio aperto di n e k1 un intero, e sia x¯𝒟 un punto non singolare per v. Allora esiste un intorno U𝒟 di x¯ e un diffeomorfismo ϕ:Uϕ(U) tale che il campo v è diffeomorfo tramite ϕ al campo costantemente uguale a e1=(1,0,,0).

Dimostrazione

Sia H un iperpiano (cioè dimH=n1) passante per x¯ e trasversale a v(x¯). A meno di una trasformazione lineare affine si può supporre che x¯=0, che v(0)=v(0)e1 e che H={xn:xe1=0}.

Per il teorema di Cauchy esiste un intorno V di x¯=0, un intorno I di zero e una funzione ψt:I×V𝒟 di classe Ck+1, unica soluzione in I×V dell'equazione

{x=v(x)x(0)=z,

dove z è un qualsiasi punto di V e ψt(z) è l'evoluzione al tempo t della soluzione con punto iniziale z. Allora, identificando H con n1 si pone S:=VH ed è ben definita la funzione ϕ:I×S𝒟, ϕ(y)=ψt(ξ), avendo usato la notazione y=(t,ξ), con tI e ξ=(ξ2,,ξn)Sn1.

La matrice jacobiana di ϕ in 0 è uguale a

Jϕ(0)=(v(0)<mn fromhbox="1">0</mn><mn fromhbox="1">0</mn>In1),

dove In1 è la matrice identità e <mn fromhbox="1">0</mn> è la matrice nulla. Quindi, per il teorema della funzione inversa, esiste un intorno dell'origine, WI×S, tale che ϕ:Wϕ(W)𝒟 è un Ck-diffeomorfismo. Infine, per ogni xϕ(W), detto y=ϕ1(x), si ha

ϕ*e1(x)=dϕy(e1)=ϕy1(y)=ψtt(ξ)=v(ψt(ξ))=v(ϕ(y))=v(x).

Prendendo la prima e l'ultima espressione di questa catena di uguaglianze e applicando (ϕ*)1 a entrambe si ottiene (ϕ*)1v(x)=e1. Ricordando che il push-forward commuta con l'inversione, (ϕ*)1=(ϕ1)*, si ha che U=ϕ(W) e quindi il diffeomorfismo cercato è ϕ1.

Corollario

Sia vCk(𝒟,n), con 𝒟 un dominio aperto di n e k1 un intero, e sia x¯𝒟 un punto non singolare per v. Allora esiste un intorno U𝒟 di x¯ e un diffomorfismo ϕ:Uϕ(U) che trasforma le soluzioni di x=v(x) in U nelle soluzioni di x=e1 in un opportuno intorno dell'origine. Le soluzioni della seconda equazione sono rette parallele a e1.

Bibliografia

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