Collasso modale: differenze tra le versioni
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Nella logica modale, il collasso modale è la condizione nella quale ogni proposizione vera è necessariamente vera e viceversa; in altre parole, non ci sono verità contingenti e quindi vale che "tutto esiste necessariamente".[1][2] Nei simboli della logica modale, ciò si indica con .
Nel contesto della filosofia, il termine è comunemente utilizzato per criticare la prova ontologica dell'esistenza di Dio e il principio della semplicità divina.[1][3] Ad esempio, la prova ontologica di Gödel contiene come teorema, che, combinato con gli assiomi dello spazio logico S5 (in cui valgono le Cinque vie di Tommaso d'Aquino[4]), conduce al collasso modale.[5] Dal momento che molti considerano la libertà di Dio come imprescindibile dalla Sua natura, e un collasso modale negare il libero arbitrio, ciò conduce al collasso modale dell'argomento di Gödel.[6] Per evitarlo, occorre non adottare gli assiomi di S5, fatto che pone la metafisica tomista e la prova ontologica in ambiti logici distinti e separati.
Note
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- ↑ Template:Cita web Citazione: È Tommaso stesso ad introdurci in questa interpretazione, per nendo un'analogia fra asimmetricità della relazione di referenza ad oggetto nell'ordine epistemico e asimmetricità di partecipazione dell'essere nell'ordine ontico.[...] Si vede dunque l'unicità della metafisica tomista rispetto a qualsiasi altra metafisica occidentale. Mentre tutte hanno una struttura (S5 o KT45) senza assiomi di fondazione, la struttura S5 della metafisica Tommasina è fondata.
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