Visualizza wikitesto di Asteroidi troiani di Giove

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{{Giove}}
Il [[campo gravitazionale]] di [[Giove (astronomia)|Giove]], insieme a quello del Sole, controlla un sistema di [[asteroide|asteroidi]], detti '''asteroidi troiani''',<ref name=count/> situati in corrispondenza di alcuni punti di equilibrio del sistema gravitazionale [[Sole]]-Giove, i [[punti di Lagrange]], in cui è nulla la risultante tra l'attrazione gravitazionale complessiva esercitata da questi due corpi celesti e la forza centrifuga apparente. In particolare, il maggiore addensamento di asteroidi si ha in corrispondenza dei punti L<sub>4</sub> ed L<sub>5</sub> (che, rispettivamente, precede e segue di 60° Giove nel suo tragitto orbitale), poiché il triangolo di forze con vertici Giove-Sole-L<sub>4</sub> oppure Giove-Sole-L<sub>5</sub> permette ad essi di avere un'orbita stabile.<ref name=count/> Gli asteroidi troiani si distribuiscono in due regioni oblunghe e curve attorno ai punti lagrangiani,<ref name="Fernandes2003"/> e possiedono orbite attorno al Sole con semiasse maggiore medio di circa 5,2&nbsp;[[Unità astronomica|UA]].<ref name=Yoshida2005>{{cita pubblicazione|autore= F. Yoshida, T. Nakamura| titolo=Size distribution of faint L<sub>4</sub> Trojan asteroids |anno=2005 |rivista=The [[Astronomical Journal]]|volume=130|pp=2900-11|doi= 10.1086/497571 |url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2005AJ....130.2900Y}}</ref>

Il primo asteroide troiano, [[588 Achilles]], fu scoperto nel [[1906]] da [[Max Wolf]];<ref name="Nicholson1961">{{cita pubblicazione|autore= S. B. Nicholson |titolo=The Trojan asteroids |anno=1961 |rivista=Astronomical Society of the Pacific Leaflets|volume=8|pp=239-46|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1961ASPL....8..239N}}</ref>  al [[2011]] se ne conoscono 4.916,<ref name=count>{{cita web |titolo=List Of Jupiter Trojans| url=http://www.minorplanetcenter.org/iau/lists/Trojans.html |editore=International Astronomical Union (IAU) Minor Planet Center|accesso=29 aprile 2011}}</ref><ref name=count2>{{cita web |titolo=Trojan Minor Planets |url=http://www.minorplanetcenter.net/iau/lists/Trojans.html |editore=International Astronomical Union (IAU) |accesso=22 gennaio 2009}}</ref> ma si ritiene che il numero di troiani più grandi di 1&nbsp;km sia dell'ordine del milione, quasi uguale a quello previsto per gli asteroidi più grandi di 1&nbsp;km della [[fascia principale]].<ref name=Yoshida2005/> Come accade nella maggior parte delle [[cintura asteroidale|cinture asteroidali]], i troiani costituiscono delle [[famiglia asteroidale|famiglie]].<ref name=Jewitt2004>{{cita libro| autore-capitolo= D. C. Jewitt, S. S. Sheppard, C. Porco| anno= 2004|capitolo=Jupiter's Outer Satellites and Trojans| url_capitolo=http://www.ifa.hawaii.edu/~jewitt/papers/JUPITER/JSP2003.pdf| curatore= F. Bagenal, T. E. Dowling, W. B. McKinnon| formato=PDF | titolo= Jupiter: The planet, Satellites and Magnetosphere| editore= Cambridge University Press}}.</ref>

I nomi degli asteroidi troiani di Giove derivano da quelli degli eroi che, secondo la [[mitologia greca]], presero parte alla [[Guerra di Troia]];<ref name=Nicholson1961/> i troiani di Giove si dividono in due gruppi principali: il ''[[Asteroidi troiani di Giove (campo greco)|campo greco]]'' (o ''gruppo di Achille''), posto sul punto L<sub>4</sub>, in cui gli asteroidi hanno i nomi degli eroi greci, e il ''[[Asteroidi troiani di Giove (campo troiano)|campo troiano]]'' (o ''gruppo di Patroclo''), sul punto L<sub>5</sub>, i cui asteroidi hanno il nome degli eroi troiani.<ref name="Nicholson1961"/> Tuttavia, alcuni asteroidi non seguono questo schema: [[617 Patroclus]] e [[624 Hektor]] vennero denominati prima che venisse scelto di operare questa divisione; di conseguenza, [[Patroclo|un eroe greco]] appare nel campo troiano e [[Ettore (mitologia)|un eroe troiano]] si trova nel campo greco.<ref name="Wyse1938"/>

== Storia delle osservazioni ==

[[File:Maximilian Franz Joseph Cornelius Wolf.jpg|thumb|upright|Fotografia del 1890 di Max Wolf, lo scopritore del primo asteroide troiano effettivamente riconosciuto tale.]]

Nel [[1772]] il matematico [[Joseph-Louis Lagrange]], nei suoi studi concernenti il [[problema degli n-corpi|problema dei tre corpi ristretto]], predisse che un piccolo corpo, che condivide la propria orbita con un pianeta, ma giace in un punto posto 60° davanti o dietro di esso lungo il suo tragitto orbitale, risulta vincolato nei pressi di uno di questi punti;<ref name=Nicholson1961/> il corpo così intrappolato [[librazione|libra]] lentamente attorno al punto esatto di equilibrio seguendo una traiettoria [[orbita a ferro di cavallo|a ferro di cavallo]].<ref name=Marzari2002>{{cita libro|autore-capitolo= F. Marzari, H. Scholl, C. Murray, C. Lagerkvist |anno=2002 |capitolo=Origin and Evolution of Trojan Asteroids|titolo=Asteroids III|editore=University of Arizona Press|pagine=725–38|città=Tucson, Arizona| url=http://www.lpi.usra.edu/books/AsteroidsIII/pdf/3007.pdf|formato=PDF}}</ref> Questi punti, rispettivamente quello anteriore e quello posteriore, sono detti [[punto lagrangiano|punti lagrangiani]] L<sub>4</sub> ed L<sub>5</sub>.<ref name=Jewitt2000>{{cita pubblicazione| autore= D. C. Jewitt, C. A. Trujillo, J. X.Chadwick |titolo=Population and size distribution of small Jovian Trojan asteroids|anno=2000|rivista=The Astronomical journal|volume=120|pp=1140-7|doi=10.1086/301453|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2000AJ....120.1140J}}</ref><ref>Gli altri tre punti Lagrangiani, L<sub>1</sub>, L<sub>2</sub> ed L<sub>3</sub>, risultano più instabili rispetto a questi due.</ref> Fu però necessario attendere più di un secolo prima che venisse scoperto il primo asteroide posto in un punto lagrangiano.<ref name=Nicholson1961/>

[[File:InnerSolarSystem-it.png|upright=1.6|thumb|left|La posizione degli asteroidi troiani (colorati in verde) rispetto all'orbita di Giove; si noti anche la [[fascia principale]], tra le orbite di Marte e Giove (in bianco), e la [[famiglia Hilda]] (marrone).]]

[[Edward Emerson Barnard]] compì la prima osservazione registrata di quello che poi verrà riconosciuto come un asteroide troiano, {{DPL|(12126) 1999 RM|11}}, nel [[1904]], ma il significato dell'osservazione non fu, al tempo, compreso.<ref name=Barnard1904>{{cita web |data=1º ottobre 1999 |titolo=The Earliest Observation of a Trojan |editore=Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics (CfA) |autore=Brian G. Marsden |url=http://www.minorplanetcenter.net/iau/pressinfo/TheFirstTrojanObs.html |accesso=20 gennaio 2009}}</ref> Barnard era infatti convinto di aver osservato o il [[satelliti naturali di Saturno|satellite]] di [[Saturno (astronomia)|Saturno]] [[Febe (astronomia)|Febe]], che allora si trovava ad appena due [[minuto d'arco|minuti d'arco]] di distanza dall'oggetto osservato, o una [[stella]]. L'identità dell'oggetto non fu appurata con certezza finché non venne ricostruita la sua orbita nel [[1999]].<ref name=Barnard1904/>

La prima scoperta effettiva di un asteroide troiano venne effettuata nel febbraio 1906, quando l'astronomo tedesco [[Max Wolf]], dell'[[Landessternwarte Heidelberg-Königstuhl|Osservatorio di Heidelberg-Königstuhl]], scoprì un asteroide, in seguito denominato [[588 Achilles]], nei pressi del punto L<sub>4</sub> del sistema [[Sole]]-Giove;<ref name=Nicholson1961/> nel [[1906]]–[[1907]] furono scoperti altri due troiani da parte di [[August Kopff]], rinominati [[624 Hektor|Hektor]] e [[617 Patroclus|Patroclus]].<ref name=Nicholson1961/> Hektor, come Achilles, era situato in corrispondenza del punto L<sub>4</sub>, mentre Patroclus fu il primo asteroide scoperto nei pressi del punto L<sub>5</sub>.<ref name=Einarsson1913>{{cita pubblicazione| autore= S. Einarsson |titolo=The Minor Planets of the Trojan Group |anno=1913 |rivista=Publications of the Astronomical Society of the Pacific|volume=25|pp=131-3|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1913PASP...25..131E}}</ref> Fino al [[1938]] furono scoperti altri 11 troiani,<ref name=Wyse1938>{{cita pubblicazione| autore= A. B. Wyse |titolo=The Trojan group|anno=1938|rivista=Astronomical Society of the Pacific Leaflets|volume=3|pp=113-19|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1938ASPL....3..113W}}</ref> mentre ne furono scoperti altri tre al [[1961]].<ref name=Nicholson1961/> A giugno 2011 sono stati scoperti 3117 troiani in corrispondenza del punto L<sub>4</sub> e 1624 presso L<sub>5</sub>,<ref>{{cita web|titolo = List of Jupiter Trojans|accesso=31 agosto 2007|url = http://www.minorplanetcenter.net/iau/lists/JupiterTrojans.html|editore=International Astronomical Union (IAU)}}</ref> ma il tasso delle scoperte cresce rapidamente con il progredire della qualità delle strumentazioni a disposizione: nel gennaio 2000, infatti, si conoscevano in totale solamente 257 troiani,<ref name=Jewitt2000/> mentre al maggio [[2003]] il numero era cresciuto a 1600.<ref name=Fernandes2003>{{cita pubblicazione |autore= Y. R. Fernandes, S. S. Sheppard, D. C. Jewitt |titolo=The albedo distribution of Jovian Trojan asteroids |anno=2003|rivista=The Astronomical Journal|volume=126|pp=1563-1574|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2003AJ....126.1563F|doi=10.1086/377015}}</ref>

== Nomenclatura ==

I nomi degli asteroidi troiani di Giove derivano da quelli degli eroi che, secondo la [[mitologia greca]], presero parte alla [[Guerra di Troia]]; questo sistema di nomenclature fu ideato dall'astronomo [[austria]]co [[Johann Palisa]], che fu il primo a calcolare con accuratezza le loro orbite.<ref name=Nicholson1961/> Gli asteroidi posti in corrispondenza di L<sub>4</sub> prendono il loro nome dagli eroi tra le file dei [[Greci]] (''campo greco'' o ''gruppo di Achilles'', dal maggiore dei membri), mentre quelli di L<sub>5</sub> prendono il nome degli eroi [[Troia]]ni (''campo troiano'' o ''gruppo di Patroclus'').<ref name=Nicholson1961/> Tuttavia, alcuni asteroidi non seguono questo schema di nomenclature: [[617 Patroclus]] venne denominato prima che venisse sancita la divisione tra campo greco e campo troiano, così che l'[[Patroclo|eroe greco amico di Achille]] appare nel campo troiano; allo stesso modo, nel campo greco è presente un asteroide, [[624 Hektor]], che prende il nome dal famoso eroe troiano.<ref name=Wyse1938/>
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== Numeri e massa ==

Le stime sul numero totale dei troiani sono basate su indagini approfondite di porzioni relativamente limitate di cielo.<ref name=Yoshida2005/> Si ritiene che il numero di oggetti presenti in L<sub>4</sub> sia compreso tra le 160.000 e 240.000 unità per quanto riguarda gli oggetti di dimensioni superiori a 2&nbsp;km, e ammonti a circa 600.000 per i corpi più grandi del chilometro;<ref name=Yoshida2005/><ref name=Jewitt2000/> ipotizzando, secondo le stime, che in L<sub>5</sub> sia presente un numero equivalente di oggetti simili, il numero complessivo degli asteroidi troiani supererebbe il milione, un numero raffrontabile con quello degli asteroidi della [[fascia principale]].<ref name=Yoshida2005/> La [[massa (fisica)|massa]] totale dei troiani è stimata in 0,0001 [[massa terrestre|masse terrestri]], un quinto della massa totale della fascia principale.<ref name=Jewitt2000/>

[[File:Modello di Hektor.png|thumb|left|Modello di 624 Hektor, il più grande dei troiani di Giove.]]

Due studi recenti indicano però che le cifre sopra riportate potrebbero sovrastimare il numero dei troiani di diversi ordini di grandezza; tale sovrastima sarebbe imputabile: (1) all'assunto che tutti i troiani avrebbero una bassa [[albedo]] – circa 0,04 –, mentre i corpi più piccoli potrebbero in realtà avere un'albedo media di almeno 0,12;<ref name=Fernandes2009>{{cita pubblicazione| autore=Y. R. Fernández, D. Jewitt, J. E. Ziffer | anno=2009| titolo=Albedos of Small Jovian Trojans| rivista= The Astronomical Journal |volume= 138|numero= 240| url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2009AJ....138..240F| doi=10.1088/0004-6256/138/1/240}}</ref> (2) ad un errore nel considerare la distribuzione dei troiani nel cielo.<ref name=Nakamura2008>{{Cita pubblicazione|cognome=Nakamura|nome=Tsuko|coautori=Yoshida, Fumi|titolo=A New Surface Density Model of Jovian Trojans around Triangular Libration Points|anno=2008|rivista=Publications of the Astronomical Society of Japan|volume=60|pp=293-296|bibcode=2008PASJ...60..293N}}</ref> Sulla base delle nuove stime, il numero complessivo dei troiani di diametro maggiore di 2&nbsp;km equivarrebbe a 6,3 ± 1,0 × 10<sup>4</sup> in L<sub>4</sub> e a 3,4 ± 0,5 × 10<sup>4</sup> in L<sub>5</sub>,<ref name=Nakamura2008/> cifre che potrebbero essere ridimensionate di un fattore 2 qualora i troiani più piccoli fossero più riflettenti degli asteroidi maggiori.<ref name=Fernandes2009/> Tali dati rispecchiano una disparità di distribuzione degli asteroidi tra i due gruppi: infatti, il numero di troiani scoperti in L<sub>4</sub> è superiore a quello in L<sub>5</sub>; tuttavia, dal momento che il numero dei troiani più brillanti mostra delle minime variazioni tra le due popolazioni, tale disparità sarebbe da imputarsi ad errori sistematici nelle rilevazioni.<ref name=Jewitt2004/> Alcuni modelli dinamici sembrano inoltre indicare una maggiore stabilità del gruppo in L<sub>4</sub> rispetto a quello in L<sub>5</sub>, il che potrebbe giustificare la differente distribuzione degli oggetti.<ref name=Marzari2002/>

Il più grande dei troiani di Giove è [[624 Hektor]], che ha un [[raggio (astronomia)|raggio]] medio di 101,5 ± 1,8&nbsp;km.<ref name=Fernandes2003/> Gli asteroidi di grandi dimensioni sono solamente una piccola parte rispetto alla popolazione totale; prendendo in considerazione le dimensioni, si nota che il numero di troiani cresce velocemente al diminuire delle dimensioni sino a 84&nbsp;km, molto più grandi di media rispetto a quelli della fascia principale. Il diametro di 84&nbsp;km corrisponde alla magnitudine assoluta 9,5, assumendo un'[[albedo]] di 0,04. Considerando diametri compresi tra 4,4 e 40&nbsp;km, la distribuzione delle dimensioni dei troiani ricalca invece quella della fascia principale. La mancanza di dati significa che non si conosce nulla sulle masse dei troiani più piccoli;<ref name=Marzari2002/> questa distribuzione induce a ritenere che i più piccoli troiani derivino da collisioni tra i troiani più grandi.<ref name=Jewitt2004/>

== Parametri orbitali ==
[[File:AnimatedOrbitOf624Hektor.gif|thumb|Animazione dell'orbita di 624 Hektor (in blu) sovrapposta all'orbita di Giove (in rosso).]]

I troiani di Giove hanno orbite con raggi compresi tra 5,05 e 5,35&nbsp;UA (di media, 5,2&nbsp;±&nbsp;0,15&nbsp;UA), e sono distribuiti attorno a regioni oblunghe e curve presso i due punti lagrangiani;<ref name=Yoshida2005/> ciascun gruppo si estende per circa 26° lungo l'orbita di Giove, equivalenti a circa 2,5&nbsp;UA.<ref name=Jewitt2000/> Lo spessore dei gruppi è approssimativamente uguale a due [[raggio di Hill|raggi di Hill]], che, nel caso di Giove, equivalgono a circa 0,6&nbsp;UA.<ref name=Marzari2002/> La gran parte dei troiani di Giove possiede delle ampie [[inclinazione orbitale|inclinazioni orbitali]] (oltre 40°) rispetto al [[eclittica|piano orbitale]] di Giove.<ref name=Jewitt2000/>

I troiani non mantengono una separazione fissa dal pianeta: infatti, essi [[librazione|librano]] lentamente attorno ai rispettivi punti di equilibrio, muovendosi periodicamente da o verso il pianeta.<ref name=Marzari2002/> I troiani in genere seguono delle [[orbita a ferro di cavallo|orbite a ferro di cavallo]] attorno ai propri punti lagrangiani; il periodo medio della librazione si aggira sui 150 anni.<ref name=Jewitt2000/> L'ampiezza della librazione (lungo l'orbita gioviana) varia da 0,6° a 88°, con una librazione media di circa 33°.<ref name=Marzari2002/> Le simulazioni mostrano che i troiani possono seguire delle traiettorie a ferro di cavallo più complesse spostandosi da un punto lagrangiano all'altro, anche se attualmente non sono state individuate tracce di questo moto tra gli asteroidi.<ref name=Marzari2002/>

=== Famiglie collisionali e asteroidi binari ===
L'individuazione di [[famiglia di asteroidi|famiglie collisionali]] all'interno dei troiani è più difficoltosa che nella fascia principale a causa del fatto che i troiani sono vincolati all'interno di una fascia più stretta di possibili posizioni rispetto alla fascia principale; questo sta a significare che le singole famiglie di asteroidi tendono a sovrapporsi e a fondersi con il gruppo complessivo. Tuttavia sino al 2003 sono state individuate all'incirca una dozzina di famiglie collisionali; si tratta di famiglie più esigue rispetto a quelle della fascia principale: il gruppo di [[1647 Menelaus]], il più cospicuo, consiste infatti di appena otto membri.<ref name=Jewitt2004/>

Tra i troiani è stato identificato un solo [[asteroide binario]], 617 Patroclus; l'orbita della componente secondaria dell'asteroide è molto stretta, solamente 650&nbsp;km contro i 35.000&nbsp;km della [[sfera di Hill]] della componente primaria.<ref name=Marchis2006>{{cita pubblicazione|autore= F. Marchis, D. Hestroffer, P. Descamps, ''et al.''|titolo=A low density of 0.8 g cm<sup>−3</sup> for the Trojan binary asteroid 617 Patroclus |anno=2006|rivista=Nature|volume=439|numero=7076|pp=565-567|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2006Natur.439..565M|doi=10.1038/nature04350}}</ref> Si ritiene che anche 624 Hektor possa essere un asteroide binario, presumibilmente [[asteroide binario a contatto|a contatto]].<ref name=Jewitt2004/><ref name=Lacerda2007>{{cita pubblicazione | autore= P. Lacerda, D. C. Jewitt|titolo=Densities of Solar System Objects from Their Rotational Light Curves|anno=2007|rivista=The Astronomical journal|volume=133|pp=1393-1408|doi=10.1086/511772 |url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2007AJ....133.1393L}}</ref>

== Caratteristiche fisiche ==
I troiani di Giove sono degli oggetti scuri di dimensioni irregolari. La loro [[albedo geometrica]] varia generalmente tra il 3 e il 10%,<ref name=Fernandes2003/> con valori medi che si aggirano sui 0,056&nbsp;±&nbsp;0,003;<ref name=Jewitt2004/> l'asteroide con la più alta [[albedo]] (0,18) è [[4709 Ennomos]].<ref name=Fernandes2003/> Tuttavia, si sa molto poco circa le masse, la composizione chimica, la rotazione o altri parametri fisici degli asteroidi troiani di Giove.<ref name=Jewitt2004/>

=== Rotazione ===
Le proprietà rotazionali dei troiani non sono ancora ben note. L'analisi delle [[curva di luce|curve di luce]] di 72 troiani hanno permesso di ricavare un [[periodo di rotazione]] medio di circa 11,2 ore, mentre, per raffronto, il periodo di rotazione medio nella fascia principale è di 10,6 ore.<ref name=Barucci2002>{{cita libro|autore-capitolo= M. A. Barucci, D. P. Kruikshank, S. Mottola, M. Lazzarin |anno=2002 |capitolo=Physical Properties of Trojan and Centaur Asteroids|titolo=Asteroids III|editore=University of Arizona Press|pagine=273–87|città=Tucson, Arizona}}</ref> La distribuzione dei periodi di rotazione dei troiani sembra ricalcare approssimativamente la [[distribuzione di Maxwell]],<ref>La distribuzione di Maxwell è data dalla formula <math>F=\begin{smallmatrix}\frac{1}{\sqrt{2\pi}\sigma}\exp(-(P-P_0)^2/\sigma^2)\end{smallmatrix}</math>, in cui <math>P_0</math> è il periodo di rotazione medio mentre <math>\sigma</math> è la [[dispersione statistica|dispersione]] dei periodi.</ref> mentre la medesima distribuzione nella fascia principale è risultata essere non-maxwelliana, con un deficit di asteroidi con periodi rotatori compresi tra 8 e 10 ore.<ref name=Barucci2002/> La distribuzione maxwelliana dei periodi di rotazione dei troiani potrebbe indicare che gli asteroidi abbiano subito un'evoluzione caratterizzata da eventi [[Impatto astronomico|collisionali]] più frequenti rispetto a quelli della fascia principale.<ref name=Barucci2002/>

[[File:624Hektor-LB1-mag15.jpg|thumb|left|upright=1.2|Un'immagine, frutto di un'esposizione di 8 minuti attraverso un telescopio da 24", di 624 Hektor.]]

Nel 2008 un gruppo di astronomi del [[Calvin College]] ha analizzato le curve di luce di un campione di dieci troiani a bassa inclinazione orbitale, e trovò che il periodo di spin medio si aggirava sulle 18,9 ore; questo valore era significativamente più basso del valore riscontrato in asteroidi della fascia principale di dimensioni simili (11,5 ore). Tale differenza potrebbe significare che i troiani possiedono una densità media più bassa, il che potrebbe implicare che essi si siano formati nella [[fascia di Kuiper]]<ref>{{Cita news|lingua=en-GB|url=https://www.bbc.com/news/science-environment-58927969|titolo=Nasa's Lucy mission will seek out Solar System 'fossils'|pubblicazione=BBC News|data=2021-10-16|accesso=2022-11-01}}</ref> (a tal proposito, si veda il paragrafo [[#Origine ed evoluzione|''Origine ed evoluzione'']]).<ref>{{cita pubblicazione|autore= L. A. Molnar, M. J. Melissa, K. M. Hoogeboom|data=aprile 2008 |titolo=Lightcurve Analysis of an Unbiased Sample of Trojan Asteroids|rivista=The Minor Planet Bulletin|editore=Association of Lunar and Planetary Observers|volume=35|pp=82-84|id= [[OCLC]] 85447686|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2008MPBu...35...82M}}</ref>

=== Composizione ===
Dal punto di vista [[Spettroscopia|spettroscopico]], i troiani di Giove sono per la maggior parte [[asteroide di tipo D|asteroidi di tipo D]], tipologia che predomina nelle regioni esterne della fascia principale;<ref name=Jewitt2004/> una piccola parte sono invece classificati come [[asteroide di tipo P|asteroidi di tipo P]] o [[asteroide di tipo C|C]],<ref name=Barucci2002/> i cui spettri tendono al rosso (ovvero, riflettono la luce a lunghezze d'onda ampie) oppure appaiono neutri e privi di formazioni.<ref name=Fernandes2003/> Non è stata riscontrata con assoluta certezza, al 2008, la presenza di [[acqua]], [[chimica organica|composti organici]] o altre specie chimiche, anche se l'insolitamente alta albedo di [[4709 Ennomos]] è stata imputata alla presenza di [[ghiaccio|ghiaccio d'acqua]]. Inoltre, un discreto numero di altri troiani, come [[911 Agamemnon]] e 617 Patroclus, hanno mostrato delle debolissime [[spettro di assorbimento|linee di assorbimento]] alle [[lunghezza d'onda|lunghezze d'onda]] di 1,7 e 2,3&nbsp;µm, che potrebbe indicare la presenza di sostanze organiche.<ref>{{cita pubblicazione|titolo=Spectroscopic Search for Water Ice on Jovian Trojan Asteroids|autore=B. Yang, D. Jewitt|anno= 2007|rivista=The Astronomical Journal|volume= 134|pp=223-228|doi=10.1086/518368|url=http://www.iop.org/EJ/abstract/1538-3881/134/1/223/|accesso=19 gennaio 2009}}</ref> Gli spettri dei troiani sono simili a quelli dei [[satelliti naturali di Giove#Satelliti irregolari|satelliti irregolari di Giove]] e, per estensione, ai [[nucleo cometario|nuclei cometari]], anche se i troiani sono spettralmente molto differenti dai più rossi oggetti della fascia di Kuiper.<ref name=Yoshida2005/><ref name=Jewitt2004/> Lo spettro di un troiano può essere ricondotto a un miscuglio di ghiaccio d'acqua, una grande quantità di materiale ricca in [[carbonio]] (simile al [[carbone vegetale]])<ref name=Jewitt2004/> e possibilmente [[silicati]] ricchi in [[magnesio]].<ref name=Barucci2002/> La composizione della popolazione dei troiani sembra essere uniforme, con poche o nulle differenze tra i due gruppi principali (campo greco e campo troiano).<ref>{{cita pubblicazione|titolo=The surface composition of Jupiter Trojans: Visible and near-infrared survey of dynamical families|autore=E. Dotto, S. Fornasier, M. A. Barucci, ''et. al.''|rivista=Icarus|volume=183,|numero=2|data= agosto 2006|pp=420-434|doi=10.1016/j.icarus.2006.02.012|accesso=17 gennaio 2009}}</ref>

Un gruppo di astronomi dell'[[telescopi Keck|Osservatorio Keck]] nelle [[Hawaii]] ha annunciato nel [[2006]] di aver misurato la densità di 617 Patroclus, che è risultata inferiore a quella del ghiaccio (0,8&nbsp;×&nbsp;10³&nbsp;kg m<sup>−3</sup>), inducendo ad ipotizzare che l'oggetto, e con probabilità anche molti altri troiani, assomigliasse in maniera più netta alle [[comete]] o agli oggetti della fascia di Kuiper in dimensioni e composizione—ghiaccio d'acqua con uno strato di polveri—piuttosto che agli asteroidi della fascia principale.<ref name=Marchis2006/> Al contrario, la densità misurata per 624 Hektor a partire dalla sua curva di luce rotazionale (2,480&nbsp;×&nbsp;10³&nbsp;kg m<sup>−3</sup>) è significativamente più alta di quella di 617 Patroclus;<ref name=Lacerda2007/> tale differenza di densità è sconcertante ed indica che la densità non potrebbe essere un buon indicatore dell'origine di un asteroide.<ref name=Lacerda2007/>

== Origine ed evoluzione ==
[[File:NASA-ExocometsAroundBetaPictoris-ArtistView-2.jpg|thumb|left|upright=1.4|Rappresentazione artistica del disco di gas e polveri che circonda un sistema planetario in formazione.]]

Sono state formulate due principali teorie in merito alla formazione e all'evoluzione degli asteroidi troiani.

La prima ipotizza che i troiani si siano formati nella medesima regione del [[origine ed evoluzione del sistema solare|sistema solare primordiale]] in cui era in formazione Giove.<ref name=Marzari2002/> Durante le ultime fasi del suo processo di [[formazione di Giove|formazione]], il pianeta ha subito un importante incremento della sua massa grazie all'[[accrescimento (astronomia)|accrescimento]], su un primitivo [[protopianeta|embrione planetario]], di grandi quantità di [[idrogeno]] ed [[elio]] presenti nella [[nebulosa solare]];<ref name=pollack>{{cita pubblicazione| titolo= Formation of the Giant Planets by Concurrent Accretion of Solids and Gas |autore= J. B. Pollack, O. Hubickyj, P. Bodenheimer, J. P. Lissauer, M. Podolak, Y. Greenzweig,| rivista= Icarus| volume = 124| numero= 1| pp= 62-85| mese=novembre| anno= 1996| url= http://adsabs.harvard.edu/abs/1996Icar..124...62P|accesso=10 maggio 2009}}</ref> durante questa fase di crescita, che sarebbe durata qualche migliaio di anni, la massa di Giove sarebbe cresciuta di un fattore dieci.<ref name=sciam>{{cita pubblicazione |titolo= The Genesis of Planets|autore=Douglas N. C. Lin | rivista=[[Scientific American]] | numero=5|volume=298|data=maggio 2008 |pp=50-59| url=http://www.sciam.com/article.cfm?id=the-genesis-of-planets}}</ref> I [[planetesimo|planetesimi]] posti in un'orbita prossima a quella del [[gigante gassoso]] in formazione avrebbero subito un processo di cattura da parte della crescente gravità del pianeta;<ref name=Marzari2002/> questo meccanismo fu talmente efficiente che circa il 50% di tutti i planetesimi residui furono catturati.<ref>{{cita pubblicazione|autore=D. Jewitt, N. Haghighipour|anno=2007|titolo=Irregular Satellites of the Planets: Products of Capture in the Early Solar System|rivista=[[Annual Review of Astronomy and Astrophysics]]|volume=45|pp=261-95|accesso=15 maggio 2009|doi=10.1146/annurev.astro.44.051905.092459|url=http://www.ifa.hawaii.edu/~jewitt/papers/2007/JH07.pdf|urlarchivio=https://www.webcitation.org/5nMMZRRKe?url=http://www.ifa.hawaii.edu/~jewitt/papers/2007/JH07.pdf|dataarchivio=7 febbraio 2010|urlmorto=sì|formato=pdf}}</ref> Quest'ipotesi presenta però due importanti problemi: il numero di corpi intrappolati secondo il modello eccede di quattro [[ordine di grandezza|ordini di grandezza]] la popolazione di troiani osservata, e gli attuali troiani hanno delle inclinazioni orbitali ben più grandi di quelle predette dal modello della cattura.<ref name=Marzari2002/> Le simulazioni [[computer]]izzate di questo scenario mostrano inoltre che tali meccanismi avrebbero inibito la formazione di un simile sistema di troiani attorno a [[Saturno (astronomia)|Saturno]], dato effettivamente confermato dall'osservazione: infatti, sino ad ora non è stata rilevata la presenza nell'orbita di Saturno di alcun asteroide troiano.<ref>{{cita pubblicazione|titolo=The growth of Jupiter and Saturn and the capture of Trojans|autore=F. Marzari, H. Scholl|rivista= [[Astronomy and Astrophysics]]|volume=339|pp=278-285|anno=1998|url=http://adsabs.harvard.edu/abs/1998A&A...339..278M|accesso=17 gennaio 2008}}</ref>

La seconda teoria, che rientra nell'ambito del [[modello Nizza]], propone che i troiani siano stati catturati durante la fase di [[migrazione planetaria]], che sarebbe avvenuta circa 500–600 milioni di anni dopo la formazione del sistema solare<ref name=Levison2007>{{cita pubblicazione | autore=H. F. Levison, A. Morbidelli, C. Van Laerhoven ''et al.'' | titolo=Origin of the Structure of the Kuiper Belt during a Dynamical Instability in the Orbits of Uranus and Neptune|anno=2007| url=http://adsabs.harvard.edu/abs/2007arXiv0712.0553L | id=arXiv 0712.0553}}</ref> quando Giove e Saturno instaurarono una [[risonanza orbitale]] 1:2. Durante questo processo, [[Urano (astronomia)|Urano]], [[Nettuno (astronomia)|Nettuno]] e in un certo qual modo lo stesso Saturno sarebbero stati sospinti verso le [[sistema solare esterno|regioni più esterne]] del sistema solare, mentre Giove avrebbe subito un leggero spostamento verso il [[sistema solare interno]].<ref name=Levison2007/> La migrazione dei pianeti giganti ha avuto come effetto una destabilizzazione della fascia di Kuiper, che all'epoca era più densa di oggetti e si trovava più internamente,<ref name="Gomes05">{{cita pubblicazione | titolo=Origin of the cataclysmic Late Heavy Bombardment period of the terrestrial planets  | autore=R. Gomes, H. F. Levison, K. Tsiganis, A. Morbidelli  | rivista=Nature | anno=2005 | volume=435  | numero=7041 | p=466| doi=10.1038/nature03676 | pmid=15917802|url = http://adsabs.harvard.edu/abs/2005Natur.435..466G }}</ref> scagliando nel [[sistema solare interno]] milioni di [[corpo minore|corpi minori]]; inoltre, la loro influenza gravitazionale combinata ha velocemente disturbato qualunque troiano preesistente.<ref name=Levison2007/> Secondo questa teoria, l'attuale popolazione di troiani si sarebbe accumulata a partire dagli oggetti della fascia di Kuiper destabilizzati mentre Giove e Saturno recedevano lievemente dalla risonanza orbitale.<ref name="Morbidelli">{{cita pubblicazione|autore=A. Morbidelli, H. F. Levison, R. Gomes|data=26 maggio 2005|titolo=Chaotic capture of Jupiter's Trojan asteroids in the early Solar System|rivista=Nature|volume=435|numero=7041|pp=462-465|id=ISSN 0028-0836, [[OCLC]] 112222497|url=http://www.oca.eu/michel/PubliGroupe/MorbyNature2005.pdf|accesso=15 maggio 2009|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090731120551/http://www.oca.eu/michel/PubliGroupe/MorbyNature2005.pdf#|dataarchivio=31 luglio 2009|urlmorto=sì}}</ref>

Il futuro a lungo termine dei troiani rimane ancora oggetto di questioni, in quanto le multiple deboli risonanze con Giove e Saturno fanno sì che essi abbiano un comportamento caotico nel corso del tempo.<ref>{{cita pubblicazione|autore=P. Robutal , F. Gabern, A. Jorba|titolo=The observed trojans and the global dynamics around the lagrangian points of the sun–jupiter system|anno=2005|rivista=Celestial Mechanics and Dynamical Astronomy|volume=92|pp=53-69|doi=10.1007/s10569-004-5976-y|url=http://www.cds.caltech.edu/~gabern/preprints/osterreich.pdf|formato=PDF|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20090731062642/http://www.cds.caltech.edu/~gabern/preprints/osterreich.pdf|dataarchivio=31 luglio 2009}}</ref> Inoltre, la frammentazione a seguito di collisioni impoverisce lentamente la popolazione dei troiani man mano che i frammenti vengono espulsi nello spazio; questi frammenti possono per breve tempo diventare dei satelliti di Giove o entrare a far parte di una classe di [[cometa periodica|comete periodiche]], la [[Famiglia di comete#Famiglia di Giove|famiglia cometaria di Giove]].<ref name=Jewitt2004/><ref>{{cita web| autore= K. Whitman, A. Morbidelli, R. Jedicke |titolo=The Size-Frequency Distribution of Dormant Jupiter Family Comets |url=https://arxiv.org/abs/astro-ph/0603106v2 |data=4 marzo 2006| accesso=3 giugno 2009}}</ref><ref name=Levison1997>{{cita pubblicazione|titolo=Dynamical evolution of Jupiter's Trojan asteroids|autore=H. F. Levison, E. M. Shoemaker, C. S. Shoemaker|rivista=Nature|volume=385|pp=42-44|anno=1997|doi=10.1038/385042a0|url=https://www.nature.com/nature/journal/v385/n6611/abs/385042a0.html|accesso=19 gennaio 2009}}</ref> Le simulazioni mostrano che circa il 17% dei troiani di Giove manifestano instabilità lungo intervalli di tempo pari all'età del sistema solare, e per questo si ritiene che la maggior parte sia stata espulsa dalla propria orbita molto tempo prima di oggi.<ref>{{cita pubblicazione|titolo=Chaotic Diffusion And Effective Stability of Jupiter Trojans|autore=K. Tsiganis, H. Varvoglis, R. Dvorak|anno=2004|rivista=Celestial Mechanics and Dynamical Astronomy|volume=92|numero=1–3|data=aprile 2005|doi=10.1007/s10569-004-3975-7|pp=71-87|url=http://www.springerlink.com/content/vp38717557064k15/|accesso=17 gennaio 2009|urlmorto=sì}}</ref> Levison e colleghi<ref name=Levison1997/> ritengono che circa 200 troiani espulsi più grandi di 1&nbsp;km potrebbero essere in viaggio attraverso il sistema solare interno ed avrebbero delle possibilità, seppur minime, di poter intersecare l'orbita della Terra.<ref name=Levison1997/>

== Troiani nel sistema solare ==
{{vedi anche|Troiano (astronomia)}}
Il termine [[troiano (astronomia)|"troiano"]] è utilizzato genericamente per identificare dei [[corpo minore|corpi minori]] che presentano relazioni simili ai troiani di Giove con corpi più grandi: esistono quindi dei [[troiani di Marte]] e dei [[troiani di Nettuno]], mentre [[Saturno (astronomia)|Saturno]] possiede dei [[satellite troiano|satelliti troiani]]. Le simulazioni suggeriscono che Saturno ed Urano possiedano un numero irrisorio di asteroidi troiani, forse addirittura nullo.<ref name="Nep">{{cita pubblicazione|autore=S. S. Sheppard, C. A. Trujillo|data=28 luglio 2006|titolo=A thick cloud of Neptune Trojans and their colors|rivista=Science|volume=313|numero=5786|pp=511-514|id=ISSN 0036-8075, [[OCLC]] 110021198|url=http://www.ciw.edu/sheppard/pub/Sheppard06NepTroj.pdf|formato=PDF|urlmorto=sì}}</ref>

Sono state scoperte nei punti lagrangiani L4 e L5 della [[Luna]] due nubi di polveri chiamate [[nubi di Kordylewski]] che sono a tutti gli effetti satelliti troiani della Luna. È invece inappropriato il riferimento di alcune fonti a [[3753 Cruithne]] come asteroide troiano della Terra.

== Note ==
<references/>

== Bibliografia ==

=== Titoli generali ===
* {{cita libro | cognome= AA.VV | titolo= L'Universo - Grande enciclopedia dell'astronomia| editore= De Agostini| città= Novara | anno= 2002}}
* {{cita libro | cognome= Gribbin| nome= J. | titolo= Enciclopedia di astronomia e cosmologia| url= https://archive.org/details/enciclopediadias0000unse| editore= Garzanti| città= Milano | anno= 2005| isbn= 88-11-50517-8}}
* {{Cita libro| cognome= Owen| nome= W. | coautori= et al| titolo= Atlante illustrato dell'Universo| editore= Il Viaggiatore| città= Milano | anno= 2006|cid=Owen| isbn= 88-365-3679-4}}
* {{cita libro| autore= M. Rees| titolo = Universo. Dal big bang alla nascita dei pianeti. Dal sistema solare alle galassie più remote| anno= 2006 |pagine=512| città= Milano| editore= Mondadori Electa }}

=== Titoli specifici ===
==== Sul sistema solare ====
* {{cita libro| autore= [[Margherita Hack|M. Hack]]| titolo= Alla scoperta del sistema solare |anno= 2003| pagine= 264| editore= Mondadori Electa| città = Milano}}
* {{cita libro| titolo= Encyclopedia of the Solar System | autore= Vari |anno= 2006| pagine= 412| editore= Gruppo B| isbn= 0-12-088589-1| lingua= en}}
* {{cita libro| titolo= In viaggio nel sistema solare. Un percorso nello spazio e nel tempo alla luce delle ultime scoperte| autore= F. Biafore |anno= 2008| pagine= 146| editore= Gruppo B}}

==== Su Giove ====
* {{cita libro | autore = Bertrand M. Peek | anno=1981 | titolo=The Planet Jupiter: The Observer's Handbook  | url = https://archive.org/details/planetjupiter00peek | editore=Faber and Faber Limited | città=Londra | isbn=0-571-18026-4| lingua=en}}
* {{cita libro  | autore= Eric Burgess | anno= 1982 | titolo= By Jupiter: Odysseys to a Giant | url= https://archive.org/details/byjupiterodyssey0000burg | editore= Columbia University Press | città= New York | isbn= 0-231-05176-X | lingua= en }}
* {{cita libro  | autore= John H. Rogers | anno=1995 | titolo=The Giant Planet Jupiter | editore=Cambridge University Press | città= Cambridge | isbn=0-521-41008-8| lingua=en }}
* {{cita libro | autore=Reta Beebe | titolo= Jupiter: The Giant Planet| edizione= 2| anno= 1996 | editore= Smithsonian Institute Press | città = Washington | isbn=1-56098-685-9| lingua=en}}
* {{cita libro | autore=AA.VV. | curatore=Kelly J. Beatty; Carolyn Collins Peterson; Andrew Chaiki | anno=1999 | titolo=The New Solar System | url=https://archive.org/details/newsolarsystem0000unse_z6a8 | ed=4 | editore=Sky Publishing Corporation | città=Massachusetts | isbn=0-933346-86-7| lingua=en }}
* {{cita libro | autore= D. C. Jewitt; S. Sheppard ; C. Porco | coautori= F. Bagenal; T. Dowling; W. McKinnon | anno= 2004 | titolo= Jupiter: The Planet, Satellites and Magnetosphere | città= Cambridge | editore= Cambridge University Press | url= http://www.ifa.hawaii.edu/~jewitt/papers/JUPITER/JSP.2003.pdf | isbn= 0-521-81808-7 | lingua= en | accesso= 13 maggio 2009 | urlarchivio= https://web.archive.org/web/20070614045102/http://www.ifa.hawaii.edu/~jewitt/papers/JUPITER/JSP.2003.pdf | dataarchivio= 14 giugno 2007 | urlmorto= sì }}
* {{cita libro | autore= Linda T. Elkins-Tanton | anno= 2006 | titolo= Jupiter and Saturn | url= https://archive.org/details/jupitersaturn0000elki_t3r5 | editore= Chelsea House | città= New York | isbn= 0-8160-5196-8 | lingua= en }}

==== Sugli asteroidi ====
* {{cita libro| titolo=The Asteroids| url=https://archive.org/details/asteroids0000nour| autore= A. E. Nourse | editore= F. Watts| anno= 1975| pagine= 59| isbn=0-531-00822-3| lingua=en}}
* {{cita libro| titolo= Comete, meteoriti e stelle cadenti: i corpi minori del sistema solare | autore= M. Rigutti| editore= Giunti| anno= 1997 | pagine= 216| isbn= 88-09-21081-6}}
* {{cita libro| titolo=Asteroids| url=https://archive.org/details/asteroids00bona| autore= S. Bonar | editore= Franklin Watts| anno= 1999| pagine=64| isbn=0-531-20367-0| lingua=en}}
* {{cita libro| titolo= Asteroids: Overview, Abstracts and Bibliography| autore=E. C. Blair |editore=Nova Publishers| anno= 2002| pagine= 252| isbn=1-59033-482-5| lingua=en}}
* {{cita libro| titolo=Eyes on the Sky: Asteroids | autore= D. Nardo | editore= Kidhaven Press| anno= 2002| pagine= 48| isbn=0-7377-0998-7| lingua=en}}
* {{cita libro| titolo=Comets, Meteors, Asteroids, and the Outer Reaches |autore= T. E. Bell | editore= Black Rabbit Books| anno= 2003| pagine= 48| isbn= 1-58340-289-6| lingua= en}}
* {{cita libro| autore= G. L. Vogt| titolo= Asteroids| editore= Capstone Press| anno= 2006| pagine= 24| isbn= 0-7368-4939-4| lingua= en}}

== Voci correlate ==
* [[Asteroidi troiani di Giove (campo greco)]]
* [[Asteroidi troiani di Giove (campo troiano)]]
* [[Asteroidi troiani di Nettuno]]
* [[Asteroidi troiani della Terra]]
* [[Asteroidi troiani di Marte]]

== Altri progetti ==
{{interprogetto}}

== Collegamenti esterni ==
* {{cita web|1=http://spaceguard.esa.int/NScience/neo/neo-what/ast-trojans.htm|2=Trojans asteroids|lingua=en|urlmorto=sì|accesso=15 marzo 2008|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20081001124437/http://spaceguard.esa.int/NScience/neo/neo-what/ast-trojans.htm|dataarchivio=1º ottobre 2008}}
* {{cita web|http://www.minorplanetcenter.net/iau/lists/Trojans.html|Trojan Minor Planets|lingua=en}}

{{asteroide}}
{{Esplorazione degli asteroidi}}
{{Portale|sistema solare}}
{{Voce di qualità|valutazione=Wikipedia:Voci di qualità/Segnalazioni/Asteroidi troiani di Giove|arg=astronomia e astrofisica|arg2=|giorno=27|mese=6|anno=2011}}

[[Categoria:Asteroidi troiani di Giove| ]]