Visualizza wikitesto di Agapete

[[File:P46.jpg|thumb|[[Papiro 46|Frammento papiraceo <math>\mathfrak{p}</math><sup>46</sup>]] delle [[lettere paoline]]: il fondamento [[dottrina cristiana|dottrinale]] delle ''agapete'' viene indicato nella ''[[Prima lettera ai Corinzi]]'']]

Le '''agapete''' (''[[lingua latina|lat.]]'' ''agapetae'', dal [[lingua greca|greco]] {{polytonic|ἀγαπηταί}}, ''amate'', ''dilette''), nel [[I secolo]], alle [[Cristianesimo delle origini|origini della cristianità]], erano delle [[Verginità|vergini]] [[Cristianesimo|cristiane]] che individualmente [[Istituti di vita consacrata|consacravano la propria vita]] a [[Dio]] con un [[voto di castità]] e conducevano vita in comune<ref name="Moroni"/> con [[clero|ecclesiastici]] che professavano il [[celibato sacerdotale|celibato]]<ref name=EncBrit1911/>, mettendosi al loro servizio per spirito di [[carità]]<ref name="Moroni"/>, convivendovi [[castità|castamente]], occupandosi del disbrigo di servizi e della gestione delle incombenze quotidiane<ref name="CatholicEncy">[http://www.newadvent.org/cathen/01202a.htm Agapetae] dalla [[Catholic Encyclopedia]]</ref>. Erano chiamate anche ''sorelle adottive''<ref name="Moroni"/>.

Il [[dottrina cristiana|fondamento dottrinale]] di queste forme di [[Convivenza (relazione interpersonale)|convivenza]] e [[amore]] spirituale (''[[agape]]'') con persone dell'altro sesso, veniva individuato nella ''[[Prima lettera ai Corinzi]]'' ({{passo biblico|1cor|9,4-5|libro=no}})<ref name="CatholicEncy"/>.

La convivenza fu in origine casta, ma in seguito, a dispetto dell'origine spirituale, del fondamento dottrinario, e nonostante il blando deterrente offerto dalla verificabilità della [[verginità|illibatezza]] della donna, questa usanza diede adito a vere e proprie degenerazioni, aberrazioni e scandali, che spesso gettarono una generale ombra di sospetto sull'intero fenomeno spirituale<ref name="CatholicEncy"/>. Per questo motivo, la pratica fu oggetto di frequenti deprecazioni e divieti, ricevendo attenzione sfavorevole non solo nel campo della [[morale cristiana|morale religiosa]], ma anche nell'ambito della [[diritto civile|legislazione civile]] del [[V secolo]], come mostrano i divieti accolti nel ''[[Codice Teodosiano]]''.

Ma l'ostilità non bastò a mettere fine al fenomeno, la cui completa eradicazione avvenne solo molti secoli più tardi, nel [[1139]], sotto il [[pontificato]] di [[Innocenzo II]]<ref name="ErrMoroni">Il ''[[Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica]]'' di [[Gaetano Moroni]], 1840, riporta erroneamente [[Innocenzo III]]</ref>, con il [[Concilio Lateranense II]]<ref name="Moroni">[http://books.google.com/books?id=5rMAAAAAMAAJ&printsec=frontcover&hl=it&pg=PA115&source=gbs_atb#v=onepage&q&f=false AGAPETAE], dal ''[[Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica]]'' di [[Gaetano Moroni]], 1840, testo attualmente nel [[pubblico dominio]]</ref><ref name=EncBrit1911/>.

Le ''agapete'' non vanno confuse, come spesso succede, con le ''Virgines'' (o ''mulieres'') ''subintroductae'' ([[greco antico|gr.]] ''parthenoi syneisaktai''), cioè le «''vergini ''(o ''donne'') ''introdotte di nascosto''», che convivevano con chierici al di fuori di [[Voto (religione)|voti spirituali]]<ref name="CatholicEncy"/>. Anche questa pratica fu all'origine di aberrazioni, sospetti e divieti<ref name="CatholicEncy"/>.

Il termine indicava pure, alla fine del [[IV secolo]], una [[setta]] [[eresia|eretica]] [[gnosi|gnostica]], animata principalmente da donne, legate da un vincolo di segretezza particolarmente vincolante.

== Origini della consuetudine ==
[[File:Rublev Saint Paul.jpg|thumb|[[Andrej Rublëv]], ''[[Paolo di Tarso|San Paolo]]'', [[icona (arte)|icona]] del [[1407]], [[Galleria Tret'jakov]]]]

L'usanza dei chierici di tenere con sé in casa una vergine, o una donna, viene fatta risalire a un fondamento presente nella [[dottrina paolina]]. Esso si trova espresso nella [[Prima lettera ai Corinzi]], in quel passo in cui [[Paolo di Tarso]] afferma:
{{citazione|Non abbiamo forse noi il diritto di mangiare e di bere? Non abbiamo il diritto di portare con noi una donna credente, come fanno anche gli altri [[apostoli]] e i fratelli del Signore e [[Pietro Apostolo|Cefa]]<ref>[[Pietro Apostolo]], n.d.R.</ref>?|{{passo biblico|1cor|9,4-5}}, traduzione [[Conferenza Episcopale Italiana|CEI]]}}

È molto probabile che in origine queste vergini, essendosi consacrate individualmente a Dio, e non facendo così parte di una [[comunità monastica|comunità religiosa]], avessero bisogno di [[laici]] che si prendessero cura delle loro faccende materiali<ref name="CatholicEncy"/>: era quindi naturale che la scelta di associarsi con altri cadesse su persone che, come loro, avevano pronunciato un [[voto di castità]]<ref name="CatholicEncy"/>.

==Degenerazioni==
[[File:Caravaggio - San Gerolamo.jpg|thumb|[[Sofronio Eusebio Girolamo|San Gerolamo]] (qui nell'interpretazione di [[Michelangelo Merisi da Caravaggio|Caravaggio]]) ebbe parole durissime contro la convivenza con le ''agapete''.]]
[[File:Heiliger Cyprianus.jpg|thumb|[[Tascio Cecilio Cipriano|San Cipriano]], [[padre della Chiesa]], bollò la consuetudine come indecorosa.]]
[[File:St.David's Cathedral - Miserikordien 1 Gans.jpg|thumb|Satira medievale del concubinaggio, in una [[Stallo (seggio)#Misericordia|misericordia]] dalla [[Cattedrale di St David's]]<ref>Un [[vescovo]]-[[oca]] con il capo cinto da una [[mitra (copricapo)|mitria]] viene imboccato da donna con testa d'oca</ref>]]

Questa fraternità fu in principio edificante e sacra, fondata com'era sull'aiuto reciproco, su una comunità di vita e su un amore spirituale<ref name=EncBrit1911/>; questa comunanza spirituale si accompagnava in alcuni casi anche al giacere insieme, nello stesso letto, quale forma estrema di [[Negazione (psicologia)|negazione]] del [[Individualità|sé]] e della propria fisicità, attraverso la [[denegazione]] della [[sessualità]].

Con il passare del tempo, però, la consuetudine degenerò verso forme disdicevoli, ingenerando pratiche [[fornicazione|fornicatorie]] e [[scandalo]]se. Le aberrazioni gettarono così una generale ombra di sospetto e discredito sull'intero fenomeno spirituale, un'ombra che si allungava a lambire anche chi, nei fatti, praticava l'unione in maniera casta e genuina.

=== Opinioni avverse di alcuni ''Padri della Chiesa'' ===
Lo stato in cui si era ridotta la prassi comunitaria con le ''agapete'' finì così per suscitare lo sdegno e l'opposizione dei [[Padri della Chiesa]], tra cui [[San Girolamo]]<ref name="CatholicEncy"/> (347-420) - forte sostenitore del [[celibato]] ecclesiastico - che, ad esempio, così si esprimeva:
{{Citazione|Oh vergogna, oh infamia! Cosa orrida, ma vera!<br/>Donde viene alla Chiesa questa peste delle agapete?<br/>Donde queste mogli senza marito?<br/>E donde in fine questa nuova specie di [[prostituzione|puttaneggio]]?|dalla ''Lettera a Eustochio'', Sofronio Eusebio Girolamo}}

Una lettera di [[Tascio Cecilio Cipriano|San Cipriano]] (210-258), [[vescovo di Cartagine]] e [[Padre della Chiesa]], mostra come questo costume fosse diffuso tra le [[Africa (provincia romana)|terre d'Africa]] e in [[Medio Oriente|Oriente]] nella prima metà del [[III secolo]]<ref name="CatholicEncy"/><ref>''[[Epistolario di San Cipriano]]'', 4 (dalla ''[[Patrologia Latina]]'' del [[Jacques Paul Migne|Migne]], ''Cyprianus Carthaginensis, Sanctus'' {{la}} [http://www.documentacatholicaomnia.eu/04z/z_0200-0258__Cyprianus_Carthaginensis__Epistolae__MLT.pdf.html online] su ''Documenta Catholica Omnia''</ref>. Cipriano mostra profonda avversione a questa forma di [[Concubinato|concubinaggio]], a cui non poteva essere riconosciuta alcuna patente di [[castità]], nemmeno basandosi su una preservata [[verginità]], dal momento che la verifica di quest'ultima può facilmente essere sviata dall'inganno, rendendola un deterrente del tutto inefficace. Inoltre, aggiunge San Cipriano, l'eventuale positivo accertamento della verginità non era comunque in grado poi di escludere rapporti sessuali di tipo diverso, la cui messa in pratica coinvolgesse altre parti del corpo riuscendo a sfuggire a ogni ispezione:
{{citazione|E non bisogna credere che può essere difesa a motivo del fatto che può essere esaminata per vedere se è, o meno, una vergine, dal momento che la mano e l'occhio delle [[ostetriche]] sono spesso ingannate, così che, perfino quando una donna sia trovata incorrotta in [[vulva|quella parte per cui è una donna]], ella tuttavia può  aver peccato con altre parti del corpo che possono essere corrotte senza che possano essere ispezionate. Già il semplice fatto dello stare insieme, il solo fatto di abbracciarsi, il sussurrarsi e baciarsi e l'indecoroso e folle sonno di due corpi che giacciono insieme, quanta vergogna e accusa tutto questo rivela? Se un marito tornando a casa trova la sua sposa a giacere con un altro, non cade in collera e rabbia fino a che, spinto dalla [[gelosia]], giunge a impugnare la spada? Cosa dire allora di [[Gesù Cristo|Cristo Nostro Signore]], [[Giudizio Universale|nostro giudice]], che vede giacere con un altro uomo la sua vergine, [[Voto di castità|votata]] a lui e alla sua [[santità]]? Quanto potrà incollerirsi, e quali pene potrà minacciare per una impura [[Accoppiamento (zoologia)|copulazione]] di tal sorta! Perché è per lui, per la sua [[Parola di Dio|parola spirituale]], per il [[giorno del Giudizio]] che verrà, che noi dobbiamo lavorare e impegnarci in ogni modo, affinché a ognuno dei nostri fratelli sia permesso di evitarlo. E così, sebbene sia necessario che tutti mantengano la [[Disciplina della Chiesa|disciplina]], in qual misura è più necessario che lo facciano officianti e diaconi, che dovrebbero offrire un esempio e un modello di carattere e contegno? Come possono essi essere presi quali esempi di integrità  e continenza, se il vero insegnamento di corruzione e vizio proviene proprio da loro?|[[Tascio Cecilio Cipriano|San Cipriano]], ''[[Epistolario di San Cipriano|Epistulae - A Pomponio, riguardo a certe vergini]]'', <small>LXI</small>.4}}

Per questo motivo, la pratica di associarsi a una agapeta fu deprecata e avversata dai [[Concilio ecumenico|concili ecumenici]] del IV secolo. Di questa pratica si occupa anche la legislazione civile di fine [[IV secolo]], la cui ostilità è testimoniata dai ripetuti divieti accolti nel ''[[Codice Teodosiano]]''<ref>''[[Codice Teodosiano|Codex Theodosianus]]'', XVI.2.20 e XVI.2.44</ref>.

Il [[Concilio di Ancira (314)|concilio di Ancira]] (l'odierna [[Ankara]]), nel [[314]], vietò a queste vergini consacrate a Dio di convivere con uomini come sorelle<ref name="CatholicEncy"/><ref>Concilio di Ancira, ''Canone XIX''</ref>, ma il divieto non dovette essere completamente efficace, visto che San Gerolamo accusa i [[monachesimo|monaci]] [[Siria (provincia romana)|siria]]ni di vivere in città accompagnandosi a vergini cristiane<ref name="CatholicEncy"/>.

===Abrogazione dell'istituto (1139)===
Bisogna attendere però tempi relativamente recenti perché se ne avesse la definitiva abolizione: questa fu decretata nel [[1139]], dal [[Concilio Lateranense II]]<ref name="Moroni"/>, sotto il pontificato di [[Innocenzo II]]<ref name=EncBrit1911>Voce [[:s:en:1911 Encyclopædia Britannica/Agapetae|AGAPETÆ]] dalla ''[[Enciclopedia Britannica]]'', [[Encyclopædia Britannica Eleventh Edition|Eleventh Edition, 1911]]</ref><ref name="ErrMoroni"/>.

== Differenze e confusioni con le ''virgines/mulieres subintroductae'' ==
[[File:THE FIRST COUNCIL OF NICEA.jpg|thumb|Il [[Concilio di Nicea I|Concilio di Nicea]], il primo [[Concilio ecumenico|concilio]] [[Cristianesimo|cristiano]], qui in un'[[icona (arte)|icona]] [[religione ortodossa|ortodossa]] del [[325]], si espresse contro l'usanza delle ''parthenoi syneisaktai''.]]

Le agapete non vanno confuse, come spesso avviene, con le ''Virgines'' (o ''mulieres'') ''subintroductae'' ([[greco antico|gr.]] ''parthenoi syneisaktai''), cioè le «''vergini ''(o ''donne'') ''introdotte di nascosto''», conviventi con chierici, in una pratica che fu anch'essa all'origine di devianze e pertanto oggetto di divieti<ref name="CatholicEncy"/>.

Queste ultime erano donne che, al di fuori di [[Voto (religione)|voti spirituali]], vivevano con un chierico senza aver contratto [[matrimonio]]: questa classe di comportamenti, ugualmente esposta a degenerazioni, fu espressamente presa di mira dal divieto contenuto nel terzo canone del [[Concilio di Nicea I|primo Concilio di Nicea]] nel 325 (''Delle donne che vivono nascostamente con i chierici'')<ref name="CatholicEncy"/>:
{{Citazione|Questo grande sinodo proibisce assolutamente ai vescovi, ai sacerdoti, ai diaconi e in genere a qualsiasi membro del clero di tenere delle donne di nascosto, a meno che non tratti della propria madre, di una sorella, di una zia, o di persone che siano al di sopra di ogni sospetto.|[[Concilio di Nicea I|Primo Concilio di Nicea]], ''Delle donne che vivono nascostamente con i chierici''<ref>''[http://www.intratext.com/IXT/ITA0141/_P4.HTM III canone]'' del [[Concilio di Nicea I|Concilio di Nicea]]. Testo online con concordanze su [[IntraText]]</ref>}}

== La setta segreta delle agapete ==
Da un punto di vista [[semantico]], la stessa parola, di origine [[lingua greca|greca]], si riferisce inoltre alle persone che professano il reciproco [[amore]]<ref name="Moroni"/> (da ''[[agape]]''). Questa ha fatto sì che il termine ''agapete'' fosse anche utilizzato per denotare un ramo degli [[gnostici]], attivo sul declinare del [[IV secolo]]<ref name="Moroni"/>.

Secondo [[San Girolamo]], questa specie di [[setta]] era composta principalmente da donne, il cui insegnamento tendeva a riabilitare la purezza delle [[sessualità|pratiche sessuali]]: queste, infatti, erano da considerarsi come purificate da ogni indecenza qualora, nel metterle in atto, [[mente]] e [[coscienza morale]] rimanessero pure<ref name="Moroni"/><ref name="CatholicEncy"/>.

La [[Società segreta|segretezza della setta]] era considerata proverbiale: secondo [[Agostino di Ippona]], le appartenenti a questa accolita erano capaci di [[giuramento|giurare]] e [[spergiuro|spergiurare]] piuttosto che tradire il vincolo di segretezza che le legava alla setta<ref name="Moroni"/><ref name="CatholicEncy"/>.

== Note ==
<references/>

== Bibliografia ==
* Voce [http://books.google.com/books?id=5rMAAAAAMAAJ&printsec=frontcover&hl=it&pg=PA115&source=gbs_atb#v=onepage&q&f=false A<small>GAPETAE</small>], dal ''[[Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica]]'' di [[Gaetano Moroni]], 1840, da [[Google books]] (contenuti attualmente nel [[pubblico dominio]])
*''[[Prima lettera ai Corinzi]]'', ({{passo biblico|1cor|9,4-5|libro=no}})
* {{Lingue|la}} ''[[Epistolario di San Cipriano]]'', <small>LXI</small>.4 (dalla ''[[Patrologia Latina]]'' del [[Jacques Paul Migne|Migne]]), ''Cyprianus Carthaginensis, Sanctus''  [http://www.documentacatholicaomnia.eu/04z/z_0200-0258__Cyprianus_Carthaginensis__Epistolae__MLT.pdf.html online] su ''Documenta Catholica Omnia''
*''[[Codice Teodosiano]]'', XVI.2.20 e XVI.2.44
*[https://web.archive.org/web/20100224080103/http://www.intratext.com/IXT/ITA0141/_P4.HTM III canone] del [[Concilio di Nicea I|Concilio di Nicea]]. Testo online con concordanze su [[IntraText]]
*''Canone XIX'' del [[Concilio di Ancira (314)|Concilio di Ancira]]
* {{1911|source=Agapetae}}

== Voci correlate ==
* [[Convivenza (relazione interpersonale)]]
* [[Agape]]
* [[Celibato sacerdotale]]
* [[Castità]] e [[voto di castità]]
* [[Atti di Paolo e Tecla]]

== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}

{{portale|cattolicesimo|linguistica|sociologia|storia}}

[[Categoria:Eresie secondo la Chiesa cattolica]]
[[Categoria:Condizione femminile nel cristianesimo]]
[[Categoria:Parole e locuzioni della lingua greca]]